Sindaci più amati d’Italia: Luigi de Magistris 58esimo

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Sindaci più amati d'Italia: Luigi de Magistris 58esimo

Non rientra neanche nei primi 50, Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, nella classifica dei sindaci più amati d’Italia stilata dall’Istituto Ipr Marketing e pubblicata oggi sul Sole 24 ore. Per essere precisi, sulle 101 posizioni prese in considerazione, il primo cittadino partenopeo si trova al 58esimo posto. Ovvero quattro passi indietro rispetto allo scorso anno, rispetto al quale, però, va sottolineato, guadagna un punto nella percentuale di gradimento. De Magistris è appaiato a Marco Doria, sindaco di Genova. “La nuova ondata dei sindaci dell’era renziana”, scrive l’Ipr, “sembra aver offuscato le ambizioni degli eletti arancioni che caratterizzarono le speranze politiche solo qualche anno fa”.

Tra i sindaci più amati d’Italia, Luigi de Magistris perde quattro posizioni rispetto allo scorso anno

Il sindaco più amato d’Italia è Dario Nardella, primo cittadino di Firenze apprezzato dal 65% dei suoi concittadini (+5,8% rispetto a quando è stato eletto). Dietro di lui, il sindaco di Bari, Antonio Decaro (64% di consensi, con un calo dell’1,4%) e quello di Bergamo, Giorgio Gori (63%, con un +9,5% sul 2014). “La nuova graduatoria – conferma Antonio Noto, direttore di IPR Marketing – è figlia del sentimento politico che ha guidato gli italiani nell’ultimo anno, dominato dalla richiesta di cambiamento”.

Luigi de Magistris non è l’unico sindaco di una grande città in una posizione negativa. Male anche Pisapia e Marino

Tra i sindaci delle grandi città spicca Piero Fassino (Torino), che con +3,8% rispetto al giorno delle elezioni, sale al 60,5%, settimo posto in classifica. Fassino è comunque il sindaco quello che ottiene i maggiori consensi fra i primi cittadini delle grandi aree metropolitane, quasi tutti in posizioni negative. In flessione, infatti, nell’anno dell’EXPO, troviamo il primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia, al 51% (67esimo posto). Mentre Ignazio Marino a Roma è addirittura all’82esimo posto, e manca di poco la barriera del 50 per cento