Non vuole più parlare dell’incontro di Napoli Markevych, nè tanto meno del campionato, è liquida i giornalisti che gli pongono domande sul match d’andata. “Non voglio più parlare di quell’incontro, non ero io con la bandierina in mano a valutare se il gol fosse in fuorigioco o meno, quindi voglio che mi siano poste domande solo sulla gara di domani”.
Inizia così la conferenza del Dnipro, ospite per questo incontro all’Olimpiyskyi Stadion di Kiev, un bellissimo stadio da 70.000 posti che domani saranno riempiti dal popolo ucraino che sosterrà il Dnipro, squadra gemellata con la Dinamo Kiev, gemellaggio suggellato con tanto di targa alla fine della conferenza stampa.
Frasi fatte e di circostanza quelle del tecnico ucraino che si è reso famoso nella sua terra con il suo gioco offensivo, di cui non ne abbiamo trovato traccia a Napoli, non ce ne voglia il buon Myron. La presenza di un simpatico e mobilissimo interprete che assumeva anche gli stessi atteggiamenti scontrosi dell’allenatore, con un mimica teatrale che il più delle volte strideva con la tranquillità dell’allenatore del Dnipro.
Tutto è pronto per l’incontro di domani e tra gli applausi di giovedì scorso all’inizio della conferenza stampa post partita di Napoli, targhe consegnate che suggellano il gemellaggio Kiev e Dnipropetrovsk, la tensione sale vista la posta in palio. Varsavia aspetta il verdetto. Noi da Kiev vogliamo spiccare il volo per l’ennesima città dell’est europeo che il Napoli ha visitato ampiamente, a partire da Bratislava, passando per Praga e superando la cortina fino ad arrivare a Mosca ed in Asia minore con Trebisonda. Domani vogliamo un Napoli che sappia farci esaltare e gioire.