LaTrattativa: Sabina Guzzanti risponde alla campagna diffamatoria seguita alla proiezione del suo film a Napoli

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LaTrattativa: Sabina Guzzanti risponde campagna diffamatoria

Sono passate circa due settimane dalla proiezione in piazza Municipio, Napoli, del film documentario LaTrattativa, realizzato da Sabina Guzzanti, e solo oggi l’attrice, comica, regista, blogger e cantante italiana, ha deciso di rispondere per le rime a quelle testate giornalistiche che pochi giorni dopo il 10 luglio hanno iniziato, secondo lei, una vera e propria campagna diffamatoria, nei suoi confronti e nei confronti del Comune di Napoli.

Molti giornali, infatti, giorni dopo la proiezione del film LaTrattativa, hanno scritto che la manifestazione del 10 luglio sarebbe costata 22mila euro, soldi presi dalla spesa pubblica e tolti a una rassegna cinematografica che con la stessa cifra avrebbe mostrato tanti film invece di uno solo. Ma non è tutto, perchè il prezzo sarebbe levitato per colpa della stessa Sabina Guzzanti, che avrebbe preteso un lauto gettone, mentre lei afferma di aver chiesto solo un rimborso spese di 500 euro.

Quanto è costata LaTrattativa? Sabina Guzzanti chiarisce tutto!

Tramite il suo profilo Facebook, Sabina Guzzanti, metto tutto nero su bianco, attaccando tutti coloro che hanno fatto falsa informazione, proponendo ai proprio lettori un Test divertente che vi riproponiamo qui sotto:

Il TEST è uno dei giochi più popolari dell’estate, secondo solo ai racchettoni e alla lettura di libri scritti coi piedi.

Quanti di voi hanno abboccato alla campagna diffamatoria seguita all’entusiasmante proiezione de LaTrattativa a NAPOLI dello scorso 10 luglio? Ne parliamo ora perché parlarne prima era dargli soddisfazione.

Se avete creduto anche solo a una parte di quanto vi hanno raccontato andate a leggere il risultato del test per capire come rafforzare il vostro sistema di difesa contro la manipolazione mediatica.

IL FATTO:
Il 10 luglio si proietta LaTrattativa a piazza Municipio che si inaugura dopo anni di lavori che la rendevano impraticabile.

La piazza è strapiena di cittadini entusiasti e commossi.
Di Matteo seduto fra il pubblico viene accolto da un diluvio di applausi pieni di gratitudine.
Al dibattito partecipano tra gli altri, Salvatore Borsellino, Marco Travaglio, il sindaco De Magistris ed io.

Dopo due giorni arriva la RAPPRESAGLIA mediatica ad opera di molte testate locali tra cui si distingue per scorrettezza il Corriere del Mezzogiorno.

La notizia viene data così:
Napoli Bufera su De Magistris, 22mila euro di soldi pubblici alla Guzzanti per proiettare LaTrattativa.
Questi soldi sono stati TOLTI a una rassegna cinematografica che con la stessa cifra avrebbe mostrato tanti film invece di uno solo.
E poi sempre nei titoli (l’unica cosa che la maggior parte della gente legge) scrivono che il costo è levitato perché la Guzzanti ha preteso un lauto gettone.

Il lauto gettone sarebbero 500 euro di rimborso spese.
E’ una cifra talmente importante che ho preteso che me li consegnassero in una VALIGETTA e tutti in banconote da 5 euro per aumentare il volume.

Come stanno le cose in verità?

La manifestazione è costata 17mila euro più iva, il bilancio è stato immediatamente reso pubblico nel dettaglio.

Le voci di spesa comprendono il palco, lo schermo, la sicurezza, i viaggi e gli alberghi per gli ospiti numerosi che hanno partecipato al dibattito, l’amplificazione della piazza, l’illuminazione, bagni chimici, stampa locandine, videoproiettore, struttura in layer e americana ecc.
E’ tutto assolutamente ragionevole.
Per dire se il costo è alto o basso dovresti confrontare il prezzo con eventi della stessa portata.

Se avessero deciso di inaugurare la piazza con LA BANDA dei carabinieri per esempio o rituali affini, sarebbe costato di più.
Il Corriere del Mezzogiorno avrebbe taciuto, ma forse il pubblico non avrebbe reagito con lo stesso entusiasmo.
E visto che parliamo di soldi pubblici questa dovrebbe essere l’unica preoccupazione.

Il fatto che l’evento sia stato fatto al posto di un’altra rassegna cinematografica è semplicemente FALSO.
Serve a far credere ai più ingenui che l’iniziativa è stata attaccata per difendere la cultura non per sabotarla.

Un povero assessore ha rilasciato 15 interviste per spiegare che i soldi vengono da una voce dedicata alla promozione della legalità e che non c’è un nesso tra la decisione di non fare la rassegna cinematografica e l’organizzazione di questo evento.
Il dato non è stato registrato negli articoli più in vista.

Inoltre, caso piuttosto eccezionale, l’evento è stato assegnato alla ditta che ha proposto la spesa più bassa, non a un amico degli amici. Nemmeno questo è stato scritto probabilmente perché ritenuto DISEDUCATIVO.

RISULTATO DEL TEST

Se avevate creduto anche a una sola delle bugie lette in giro siete soggetti a RISCHIO.
Potrebbero farvi credere che la riforma sulla scuola sia comunque un passo avanti o che non vengono chieste le dimissioni di Castiglione perché l’Italia è un paese garantista.

Se avete creduto a DUE delle cose raccontate siete quasi irrecuperabili, potreste anche essere indotti a diventare fan di Stefano Folli o potrebbero addirittura convincervi che Cosentino si sia sempre distinto nella lotta contro la camorra.
Vi consigliamo di frequentare altre persone, prendere aria, viaggiare, prima di diventare uno strumento inconsapevole CONTRO VOI STESSI.

Se avete creduto a più di tre di questo bugie, di sicuro non leggere questo articolo quindi è inutile cercare di darvi dei consigli. Vivete in un ghetto, tagliati fuori da ogni fonte di informazione e tutto quello che possiamo fare è dire una preghiera per voi.
Fate parte di quei milioni di puntolini marroni che pensano che se una cosa l’ha detta il telegiornale è vera, purtroppo destinati a soccombere con le prossime riforme.

a proposito visto che questo film dà così fastidio è deciso: #LaTrattativaContinua. Iscrivetevi all’omonimo gruppo fb per tutte le info su indagini stato-mafia e proiezioni del film

P.S.
A proposito di soldi pubblici ricordiamo che questi giornali ricevono cariolate di euro per fare un lavoro che consiste fondamentalmente nel nascondere le notizie importanti e manipolare il consenso. Cioè usano soldi pubblici per fare interessi privati.
LaTrattativa al contrario è prodotto solo con soldi e con la fatica di gente che lavora per vivere ad esclusivo beneficio dell’interesse pubblico“.