Primo “vero” banco di prova per il Napoli 2015/2016: dopo l’agevole vittoria contro i dilettanti dell’Anaune, il Feralpisalò costituisce senza dubbio un avversario nettamente più probante. Mister Sarri si affida al 4-3-1-2 provato negli ultimi giorni, con Lorenzo Insigne a supportare Dries Mertens e Josè Callejon; a centrocampo, trio formato da Jorginho, Hamsik e David Lopez. Proprio lo slovacco nei primi minuti riesce ad arrivare più volte alla conlusione, senza però inquadrare la porta. Senza dubbio la forma più smagliante è dei brevilinei Mertens ed Insigne: il belga, autore di una doppietta, al 10′ ribatte in rete una conclusione del napoletano, mentre al 40′ sfrutta un lancio di Hamsik per dribblare il portiere ed insaccare in una porta semi-sguarnita. Il talento di Frattamaggiore gioca un primo tempo a ritmi quasi sempre altri, rifinendo per i compagni ma al tempo stesso provando più volte l’inserimento senza palla per vie centrali: il coronamento della sua partita è il gol siglato al 35′, concludendo in rete dai 23 metri dopo aver ricevuto spalle alla porta. In mezzo, il gol di Kalidou Koulibaly, su sviluppi da calcio d’angolo: che sia di buon auspicio per il problema atavico del Napoli sui calci piazzati.
Nel complesso la prova degli azzurri nella prima frazione, tenendo conto del valore dell’avversario e dei carichi di lavoro a cui sono attualmente sottoposti è buona: è proprio un’azione in velocità, come quelle provate in questi giorni in allenamento, a bucare al 29′ la difesa azzurra, con cross di prima dalla sinistra che l’attaccanto Romeo finalizza da pochi passi.
Nel secondo tempo le emozioni diminuiscono, Allan fa il suo debutto al 63′, ad accompagnarlo a centrocampo Inler e Valdifiori: la pioggia che torrenziale si abbatte sullo stadio Briamasco non aiuta di certo il fraseggio rapido predicato di Mister Sarri. Al tabellino infatti si aggiunge solo il gol di De Guzman, arrivato a ribadire in rete una conclusione dalla distanza di Inler e quello di Settembrini per il Feralpisalò. Termina così la gara, con un Napoli nettamente più blando rispetto alla prima frazione, che mostra sì qualche incertezza difensiva ma al tempo stesso anche alcuni interessanti geometrie nella costruzione della manovra.