Il premier in questi giorni è in visita ufficiale in Giappone, dove incontrerà il primo ministro Shinzo Abe, e dalla terra del sol levante che si è scatenata una nuova puntata di Renzi e il Sud, dove il leader del PD ha espressamente consigliato al meridione di finirla con i piagnistei: “Sul Sud basta piagnistei: rimbocchiamoci le maniche. L’Italia, lo dicono i dati, è ripartita. E’ vero che il Sud cresce di meno e sicuramente il governo deve fare di più ma basta piangersi addosso”.
Nel corso del suo discorso in Giappone, alla comunità italiani nella residenza dell’ambasciatore a Tokyo, ha ribadito che entro giovedì sarà approvata la riforma sulla pubblica amministrazione, che renderà l’Italia un paese più leggero.
“Io e Abe – ha detto inoltre parlando alla comunità italiana in Giappone nella residenza dell’ambasciatore a Tokyo – siamo colleghi e anche lui è impegnato in una riforma costituzionale. Certo lui è più fortunato perché ha solo due passaggi, ma noi andremo fino in fondo e faremo il referendum in cui i cittadini diranno sì o no”.
“Sono due milioni e settecentomila – ha osservato – i giapponesi che vengono in visita in Italia. Chi fa un viaggio di diecimila chilometri deve essere accolto con la massima attenzione e quindi dobbiamo mettere a posto di più le nostre città”. Renzi ha chiesto “che nei prossimi mesi i nostri sindaci lavorino di più”.
Renzi e il Sud? Don Patriciello risponde
Il parroco del Parco Verde di Caivano, Don Patriciello, che dedica anima e corpo alla lotta contro alla cosiddetta “Terra dei Fuochi“, in una nota pubblica su Facebook e indirizzata a Matteo Renzi, ricordandogli che “purtroppo le cose non vanno bene: i roghi continuano ad ardere indisturbati, la gente si ammala e muore, la disoccupazione ha raggiunto vette da capogiro. L’Italia, unita nei doveri, non lo è affatto nei diritti. Quando vieni? Aiutami ad aiutare la mia gente, aiutami a tenere la speranza nei cuori dei giovani. Le nostre parrocchie sono diventate dei veri e propri dispensari dove tante mamme vengono a chiedere pane e latte per i loro figli, o un aiuto per pagare le bollette di luce e gas. La povertà, che già tante famiglie sopportavano con dignità, si è trasformata in miseria nera. Miseria che diventa pericolosa per tutti. Io ci sono, presidente. La Chiesa campana c’è. E con noi tanti italiani di buona volontà su cui il Governo può contare. Il nostro è un grido d’aiuto, non lasciarlo cadere nel vuoto. Attendo fiducioso”.