Gennaro Cesarano, ucciso lo scorso 6 settembre all’età di 17 anni al rione Sanità, secondo gli ultimi dettagli emersi dalle consulenze medico legali, Genny, è stato ucciso a bruciapelo, chi impugnava la pistola ha sparato da una distanza di almeno 50 centimetri, dunque era il bersaglio del killer e non è stato ucciso per errore. Ciò conferma che si trattò di un vera esecuzione quella avvenuta alle ore 5 di quel tragico mattino. Dalle note del perito di legge: “Il killer era alle spalle e a sinistra della vittima, che attendibilmente si trovava con il busto flesso oppure in posizione eretta ma più in alto rispetto a questo”.
Morte Gennaro Cesarano, non ci fu colluttazione
La perizia esclude anche che tra la vittima e il suo assassino ci fu una colluttazione, in quanto sul corpo di Gennaro Cesarano, oltre al segno del colpo di pistola, non è stato trovato altro. Ulteriori dettagli dunque stanno emergendo su quella tragica mattina, il puzzle si sta ricomponendo, nel tentativo di capire cosa realmente è successo quel 6 settembre, Genny era il bersaglio del killer o si è trovato per sbaglio sulla traiettoria del proiettile?