Racconta, Alberto Angela, al Corriere del Mezzogiorno, presso la sede della Sun di Santa Maria Capua Vetere, dove è stato ospite nell’ambito del ciclo “Dialoghi. Oltre le due culture“, di Napoli e del suo amore per questa città.
Le parole di Alberto Angela sono anche per Pompei, città a cui ha dedicato un libro i cui proventi saranno devoluti al restauro dell’Adone ferito, opera presente in una villa pompeiana: “L’affresco è stato presentato al pubblico il 24 agosto, che è la data storicamente condivisa dell’eruzione del Vesuvio, nel 79 d.C. Partecipavo alla cerimonia, e quello che mi ha colpito di più era la soddisfazione dipinta sul volto del soprintendente Osanna e di tutti quelli che avevano preso parte al restauro. Ognuno di noi aveva la netta sensazione di aver fatto qualcosa di importante, di aver contribuito materialmente al recupero di quel gioiello. Ma il lavoro non è ancora finito“.
Alberto Angela: “Pompei è l’unico sito in cui si percepisce il calore della vita”
Ma le iniziative non si fermano, così come lo stesso Alberto Angela in quale afferma che, “con i soldi avanzati, e che ancora arrivano dalle vendite, abbiamo deciso di finanziare il restauro di un altro affresco, contenuto nella stessa villa: la cosiddetta “Toletta di un ermafrodito”. Ma cosa, secondo Alberto Angela, rende Pompei unica e inestimabile? L’immergersi nel mondo romano, “la subitaneità e la violenza dell’eruzione hanno cristallizzato attimi di vita quotidiana. Ciò ne fa – prosegue Angela – il sito archeologico più bello e particolare del mondo. L’unico, tra i tanti che ho visitato, in cui si percepisce ancora il calore della vita“.
E cosa rende unica invece la città di Napoli? Cosa ha portato Alberto Angela a decidere di dedicare al capoluogo campano una puntata di ‘Ulisse’? La cultura millenaria nelle sue strade, afferma, parlando poi del linguaggio e delle tradizioni che ancora resistono e sopravvivono, nonostante il trascorrere del tempo, per le strade della città. “Questa città è in grado di assorbire lo scorrere del tempo e farlo suo. È come una bella donna che, magicamente, resta sempre nel fiore degli anni“, conclude Alberto Angela.