A Caserta presepe con manichini ed è subito polemica – Provocazione per le coscienze o astuta mossa di marketing religioso? Sicuramente, il presepe nel Santuario di Sant’Anna a Caserta farà discutere: di San Giuseppe e Maria non c’è traccia, almeno nelle modalità iconografiche in cui sono da sempre rappresentati nei presepi: un vecchio con il bastone ed una giovane donna in tunica bianca e azzurra, entrambi accovacciati attorno al loro bambino. Al loro posto si trovano due manichini, vestiti in abiti moderni, all’inpiedi. Invece della mangiatoia si trova una culla di legno, per riscaldare l’ambiente, gli allestitori hanno pensato ad un tappeto piuttosto che il bue e l’asinello e per giunta tro.
Il primo impatto non è certo quello di un presepe natalizio, ma, semmai, della vetrina di un negozio di abbigliamento. I cittadini e i visitatori si chiedono quali possano essere i significati di questo allestimento “Fashion-style” e, inevitabilmente, ognuno lo interpreta (e lo giudica) a modo suo: chi dice che si tratta di un’originale e innovativa modalità di rappresentare la Natività, chi la legge come una critica nemmeno tanto velata a chi vive il Natale solo come shopping e consumismo, chi semplicemente come una boutade per farsi pubblicità. Intanto il dibattito si accende sul web e sta dividendo gli utenti in due grandi schieramenti: coloro che sono a favore e coloro che sono contro il presepe con manichini.
E’ la domanda che si fanno tutti: ai più tradizionalisti sembra davvero grave, se non addirittura blasfemo che le due figure sacre dei genitori di Gesù di Nazareth siano state sostituite da anonimi manichini, per giunta vestiti con abiti dei nostri giorni. Potrebbe interpretarsi come un messaggio dell’attualità, ma anche dell’universalità del Natale. Giuseppe e Maria sarebbero, secondo questa interpretazione, una coppia dei nostri giorni, con gli stessi vestiti, ma anche con le stesse abitudini di vita; la posizione all’inpiedi rappresenterebbe lo stress cui sono costrette da una vita frenetica e piena di preoccupazioni e che non concede il lusso di passare del tempo in serenità con i propri figli.
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