A Napoli potrebbe nascere la prima banca italiana delle bioimmagini.
Nel corso del primo Sabato delle Idee del 2016, tenuto nella sede dell’istituto Sdn, Marco Salvatore, direttore scientifico dell’Istituto sostiene che la banca delle bioimmagini è già una prospettiva concreta che può svilupparsi all’interno al progetto NapLab (NeuroAnatomy and image Processing Laboratory), nato con lo scopo di riunire le diverse competenze tecnologiche relative al settore dell’imaging diagnostico.
Come ha affermato il professore Salvatore, il lavoro di NapLab potrà essere “propedeutico alla creazione di una vera e propria banca delle bioimmagini, la prima in Italia, che potrà rappresentare un pilastro fondamentale per la traslazione dall’attività di ricerca svolta sulle immagini acquisite alla pratica clinica“.
Banca delle bioimmagini e innovazione in Campania
Il progetto di una banca delle bioimmagini non è l’unico illustrato nel corso dell’incontro, dedicato al tema Le nuove frontiere della biomedicina: le eccellenze della ricerca in Campania.
Dalla stampa tridimensionale dei globuli rossi al progetto Smart Health 2.0 per lo sviluppo di una sensoristica diagnostica avanzata basata sulle nanobiotecnologie, fino alla produzione in vitro di tessuti umani, il dibattito ha mostrato l’importanza di un investimento nella ricerca.
Il futuro della ricerca biomedica, infatti, può essere illuminato solo dagli investimenti, quegli stessi investimenti che all’estero sono già pronti a fare per il talento made in italy. Proprio a questo proposito l’assessore Amedeo Lepore ha evidenziato come “i centri di ricerca più importanti della Campania come il Ceinge dovrebbero entrare a far parte in maniera strutturale della politica industriale regionale“.