di Federica Russo
Arrivismo, sfruttamento, cinismo e fragilità. Si potrebbe ricapitolare così l’ultimo libro di Vladimir Luxuria, ex parlamentare italiana, prima transgender ad essere eletta in Parlamento tra le file di Rifondazione Comunista, e vincitrice dell’edizione 2008 de “L’isola dei famosi”.
“L’Italia migliore” non è un saggio, né un espediente per risolvere i problemi del nostro paese, ma un romanzo in cui si incontra la freddezza della tv e la voglia di apparire della provincia. La protagonista del libro, una giovane donna, Maria Lupi, scappa dal suo paesino per diventare famosa ad ogni costo, anche quello di andare a letto con il direttore dell’emittente tv per riuscire nell’intento della conduzione di un docu-reality, nel corso del quale comprende che ognuno vive realtà diverse e bisogna viaggiare dentro se stessi e il proprio passato per scoprire cosa si cela dietro l’apparenza.
Tutto ciò passa attraverso la violenza del cinismo di un mondo che non le appartiene, riportandola alle proprie origini. Una storia affascinante nell’accattivante cornice di una società in declino, che però serba sempre la speranza, come la protagonista, di capire i suoi sbagli e porvi rimedio.
Una critica, quindi, ai vizi della società e e dello spettacolo, attraverso gli occhi della fragilità mascherati dal desiderio di diventare famosi a tutti i costi. Un invito ai giovani, quello della parlamentare, attraverso le pagine del suo romanzo, a credere nelle proprie capacità investendo sulle proprie competenze.
La presentazione del libro a Poeté diventa il pretesto per discutere insieme alla scrittrice e ad altri ospiti di transessualismo e diritti LGBT.
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23 gennaio 2014