Nelle isole fantasma, nelle terre senza un nome, dove i piani regolatori per il territorio sono considerati solo fogli inutili, appartenenti a un passato ormai lontano. In quelle terre, in quelle isole si sviluppa il fenomeno dell’abusivismo edilizio di prima necessità o legalizzato, messo in atto da un ceto sociale disagiato. Condoni e sanatorie per questo tipo di abuso, spesso sono stati oggetto di un pretesto da parte dello Stato italiano per mettere mano nelle tasche di cittadini, che avvantaggiandosi di quegli stessi condoni hanno pagato i loro errori in denaro, ma la strage della ruspa non hanno potuto evitarla.
Cosi intere famiglie si sono ritrovate senza abitazioni, intere famiglie hanno visto con i loro occhi abbattere anni di sacrifici, la casa dove vivevano gli è stata strappata. Come una carta da gioco è andata giù e il cemento si è trasformato in polvere. Cosi queste famiglie sono rimaste senza Stato, al massimo ospitate da villaggi e alberghi per interi mesi, senza avere la possibilità di vivere in una casa. Abitare in un immobile è un diritto inviolabile che spesso in Italia viene messo al margine. Case popolari c’è ne sono ma sono inagibili e spesso in vendita. Rimane da chiedersi perché le grandi speculazioni edilizie tardono a essere denunciate ed eliminate da un territorio che può essere considerato uno tra i più belli in Italia.
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