Il Reale Sito di Lanciolla è in rovina, invaso da vegetazione ruderale e lesionato nei muri maestri
Tra le tante perle del Settecento borbonico, che costituivano tra Napoli e Caserta il rosario di aziende agricole dei Regi Lagni, il Real Sito della Lanciolla rimane ancora oggi in totale stato di abbandono ma degno, insieme alle nostre radici, di essere recuperato. Quest’ultima era una masseria collegata agli acquedotti borbonici, carolino e carmignano, che sfruttando l’idrodinamica rendevano possibile l’impianto di grandi infrastrutture per l’irrigazione dei fondi. Attualmente il Real Sito della Lanciolla si colloca nel territorio compreso tra i comuni di Acerra, Caivano e Marcianise a due passi dal Centro commerciale Campania e dal Termovalorizzatore.
Ferdinando IV di Borbone edificò l’opera grazie alla perizia di Vanvitelli
Esso fu edificato per volontà di Ferdinando IV di Borbone e inserito in ciò che doveva essere il Fusaro di Maddaloni, uno dei Casini rurali adibiti a residenze di caccia. Il Casino del Real Sito di Lanciolla era circondato dall’acqua e ricordava ciò che era la Casina Vanvitelliana sul lago Fusaro nella località di Bacoli. Come quest’ultima il Reale Sito di Lanciolla veniva raggiunto attraverso un’imbarcazione, tipica per guadare gli acquitrini, la Lanciola.
La fabbrica centrale del complesso era dedicata alle reali stanze, ormai fortemente deterioratesi, mentre le due palazzine ai lati della fabbrica centrale erano adibite agli alloggi della servitù.
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