È muòrto ‘o rre’, evviva ‘o rre’… era la formula che si usava durante la Monarchia per comunicare il decesso del Re e presentare il suo successore. Così cantava Pino Daniele con Meg e Zulù dei 99 Posse nell’album “Medina” aggiungendo: “Dice ca ‘o rre’ è muòrto, ma nuje nun c’amma amareggià”.
Ed infatti i napoletani sono tristi ma non amareggiati anche perché non ne desiderano un altro. Diego è stato unico, irripetibile, legato alla maglia ed alla città. Un uomo del popolo, che si racconta abbia rifiutato la Juve per restare con la sua gente, per restare fedele alla sua indole, quella rivoluzionaria contro i potenti.
Ciò che però mi lascia l’amaro in bocca è l’accanimento verso l’uomo Maradona. Visto che come calciatore non è possibile, lo attaccano perché fatto di carne ed ossa, con tutte le sue fragilità. Le debolezze che abbiamo tutti, ma pur di offuscare la sua grandezza calcistica, cercano di umiliarlo come essere umano. Proprio perché proveniva da una famiglia povera, la sua impresa è stata straordinaria. Il merito ha prevalso, quel merito che i potenti della terra cercano di comprare ad ogni costo. Lui non si è fatto comprare ed ha pagato per essersi schierato, ad esempio, contro l’America e contro il sistema del calcio.
Persino nel ’94 quando lo vollero a tutti i costi ai Mondiali in America. Volevano pubblicità per promuovere il calcio negli States e hanno chiamato proprio colui che poteva offrirla, ma quando hanno visto che il rivoluzionario poteva vincerlo quel Mondiale, lo hanno colpito proprio sul piano della sua dipendenza e che, pare, facesse parte di un accordo sotto banco perché tutti sapevano le sue condizioni. Lui si presentò con tredici chili in meno e con una rabbia che poteva essere fermata solo in un modo.
Chi è senza colpe scagli la prima pietra, diceva qualcuno ma a Maradona non si perdona nulla.
Comunque i suoi estimatori sono davvero numerosissimi. Persino gli avversari gli tributano il merito che aveva conquistato con tanti sacrifici, i suoi e soprattutto della sua famiglia, che lui non ha mai dimenticato.
Certo mogli, figli, divorzi, nuovi amori… ma la sua umanità è ciò che lo ha tenuto più vicino a noi altrimenti sarebbe stato davvero un Dio o, come nel suo caso, Figlio di un Dio minore…
Per Diego vale il detto: Après moi, le dèluge… Dopo di noi, il diluvio.
GRAZIE DIEGO
di Gennaro Pasquariello