La morte è uguale per tutti. Arriva senza avvisare nella sua sconvolgente crudeltà. Ricchi, poveri, famosi e non. Davanti alla morte bisogna portare rispetto. È quello che la mediocrissima Italia non ha portato per la morte di un grande campione, Diego Maradona. E lo ha fatto non con la gente comune, egoista e meschina, e che non può capire cosa significa la voglia di riscatto che hanno visto negli occhi neri e infuocati di un uomo fragile e di enorme talento. Un uomo che non è stato solo un calciatore, ma ha rappresentato la sua Argentina, terra di feroci dittature e di ingiustizie sociali, quest’ultime esistenti nel nostro sud Italia al pari di quelle sudamericane.
La mediocre Italia non ha portato rispetto con alcuni pseudo intellettuali, opinionisti del nulla cosmico, con giornalai senza edicola, con cantanti urlatrici e quant’altro l ‘ Italia di oggi, piccola piccola, è in grado purtroppo di produrre. Da certi professionisti io pretendo equilibrio e umanità. Ma ho capito che è una pretesa troppo alta per loro. A maggior ragione dico basta. Basta. Basta. L ‘ Italia è un Paese sotto acculturato, e in maniera pesante. Da anni ormai vegeta in uno stato comatoso di appiattimento umano e di idee. Un gregge che si nutre di ignoranza morale, che non può e non potrà mai capire gente del sud che, attraverso le gesta calcistiche di un sublime campione, ha provato a strappare un po ‘ di felicità, ha goduto e consumato una passione per il calcio e per la vita che nessun virus potrà mai sconfiggere: la vita vera, fatta di riconoscenza, partecipazione, commozione ,dolore, commemorazione.
Alla faccia di questi ipocriti pulciosi finti moralisti. E anche alla faccia, e lo dico a malincuore, di tante persone comuni di altri posti che buttano veleno e invidia, facendo paragoni impossibili, perché nulla altro hanno da dire in generale sulla vita, chiusi come sono nel loro guscio apparentemente inviolabile.
#sepofacomunicazioneintelligente
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