Lascerà la guida del comando provinciale dei Carabinieri di Napoli lunedì, ma il suo nome, il suo volto e soprattutto il suo gesto, quello di togliersi il cappello da carabiniere davanti a una folla di manifestanti, resteranno nella storia della città.
Il colonnello Marco Minicucci lascia Napoli dopo tre anni di permanenza, per andare a ricoprire, pare, un altro e più prestigioso incarico all’interno dell’arma dei carabinieri. Un trasferimento che era annunciato da parecchio tempo, a quanto sembra, ma che (semplice coincidenza?) cade proprio a pochi giorni di distanza da un episodio molto discusso, di cui il comandante dei Carabinieri di Napoli si è reso protagonista, destando non poche polemiche.
Il 9 settembre scorso il colonnello Minicucci accolse i manifestanti giunti davanti alla caserma Pastrengo per chiedere giustizia per la morte di Davide Bifolco, il 17enne ucciso in circostanze ancora da chiarire proprio da un carabiniere. In quell’occasione Minicucci, dietro le insistenti richieste del popolo del Rione Traiano, si tolse il cappello da carabiniere in segno di lutto e rispetto per la morte di Davide. Un gesto che fu molto apprezzato dai manifestanti, quel giorno, e che fu interpretato da molti come il primo atto di una possibile conciliazione tra un popolo ferito e coloro che dovrebbero proteggerlo: i rappresentanti della legge e della giustizia, gli uomini dell’Arma dei Carabinieri. Un gesto che però, allo stesso tempo, attirò sul suo autore numerose critiche: perché un carabiniere, anche davanti al dolore, non smette mai di essere un carabiniere. Non si toglie il berretto; perché quel berretto non è un berretto qualunque. Rappresenta lo Stato, e in quanto tale non può offendere nessuno.
Non furono di questo avviso i familiari di Davide, né il colonnello Minicucci, che alla fine accettò di scoprirsi il capo dopo le pressanti richieste dei manifestanti. Oggi, a distanza di dieci giorni da quel 9 settembre, il colonnello Minicucci lascia Napoli e i suoi abitanti, con i quali, quel pomeriggio e con quel gesto simbolico, il colonnello si è messo a pari, togliendosi il berretto da carabiniere e tornando a essere semplicemente un uomo tra gli uomini. Lunedì il colonnello Marco Minicucci saluterà la “sua” Napoli, città che gli ha regalato anni intensi, di sofferenze ma anche, supponiamo, di soddisfazioni; la Napoli che, dice “ho amato più degli stessi napoletani”. La Napoli che, a suo modo, il comandante Minicucci non ha mai smesso di servire, anche – e anzi proprio – quando, quel pomeriggio, ha messo via l’orgoglio del berretto e cercato la pace.
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