Sono almeno 110 le persone rimaste uccise nella strage di Kabul, in Afghanistan, causata da un attentato rivendicato dall’Isis-K. Lo riferisce al-Jazeera citando proprie fonti dopo che stamani sulla base di fonti sanitarie afghane la Cnn parlava di più di 90 afghani morti e oltre 150 feriti. La strage è costata la vita anche a 13 militari americani.
Un kamikaze si è fatto esplodere al Baron Hotel, poi vi è stata una seconda esplosione presso l’Abbey gate dell’aeroporto. Nel corso di un briefing, il comandante del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), il generale Kenneth McKenzie, ha spiegato che sono entrati in azione due kamikaze “ritenuti dell’Isis” e che dopo le esplosioni “uomini dello Stato islamico” hanno aperto il fuoco.
Isis rivendica l’attacco
La Provincia del Khorasan, la filiale afghana del sedicente Stato islamico (Isis), ha rivendicato i sanguinosi attacchi. La rivendicazione è arrivata attraverso Amaq, l’organo di propaganda dell’organizzazione terroristica. Pubblicata sul web anche l’immagine di un uomo identificato come Abdul Rehman Al-Loghri, indicandolo come il “martire” che si è fatto saltare in aria nei pressi dell’aeroporto di Kabul.
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Biden: “La pagheranno”
“E’ stato un attacco dell’Isis. La pagheranno“, ha detto Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, prendendo la parola dopo l’attacco all’aeroporto di Kabul. “Questi soldati americani che hanno dato la vita, in una missione per salvare vite di altri, sono eroi. Sono la spina dorsale dell’America, sono il meglio che il paese può offrire“, ha aggiunto Biden.
“A coloro che hanno compiuto questo attacco: non perdoneremo, non dimenticheremo. Vi daremo la caccia e ve la faremo pagare. Difenderò i nostri interessi e la nostra gente con ogni mezzo a mia disposizione“, ha scandito Biden.
“Abbiamo motivo di credere che sappiamo dove si trovino i leader che hanno ordinato” l’attacco, ha detto riferendosi ai membri dell’Isis-k, lo Stato islamico della provincia di Khorasan. Biden ha ordinato ai vertici militari di “sviluppare piani operativi per colpire obiettivi dell’Isis-K, la leadership e le strutture. Risponderemo con forza e precisione, quando decideremo, in un luogo che individueremo e in una maniera che definiremo“.
La missione per evacuare americani e collaboratori dall’Afghanistan prosegue. “Possiamo e dobbiamo completare questa missione, lo faremo. E’ quello che ho ordinato. Continueremo l’evacuazione, l’America non si farà intimidire dai terroristi“, ha assicurato Biden visibilmente emozionato e commosso, che ha ricordato anche il figlio Beau – militare in Iraq poi morto a 46 anni per un cancro al cervello – prima di interrompere il suo intervento per un momento di silenzio.
Personale italiano al sicuro, ritorno nella notte
Il personale italiano che si trova a Kabul sarebbe al sicuro, al riparo nei bunker dello scalo afghano. “Nessun italiano è stato coinvolto nell’esplosione presso l’aeroporto di Kabul. La deflagrazione è avvenuta in un’area distante da dove stanno operando i militari italiani per le ultime fasi dell’operazione ‘Aquila’ per l’evacuazione dei cittadini afghani“, ha confermato il Ministero della Difesa.
Nella notte, a quanto apprende l’Adnkronos, la partenza da Kabul di italiani civili, diplomatici e militari. Lascia il Paese anche l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, rappresentante civile della Nato. Non tornerà invece il console Tommaso Claudi. Il funzionario si trova ancora a Kabul dove sta proseguendo il suo lavoro. Lo precisa la Farnesina.
All’alba, invece, dovrebbe essere decollato l’ultimo volo italiano da Kabul per riportare a Roma i profughi afghani. Lo apprende l’Adnkronos da fonti della Difesa. Sono 4.832 i cittadini afghani evacuati dal Paese asiatico dall’inizio dell’operazione Aquila.
Draghi: “Vile attacco contro persone inermi”
“Condanno questo orrendo, vile attacco contro persone inermi che cercano la libertà . Ringrazio tutti gli italiani che ancora si prodigano in questo straordinario sforzo umanitario per salvare i cittadini afghani”, ha detto il premier Mario Draghi.
Centinaia di persone oggi all’aeroporto
Centinaia di persone sono di nuovo radunate nella zona dell’aeroporto di Kabul, nella speranza di poter lasciare l’Afghanistan, all’indomani della strage rivendicata dal ramo locale dell’Isis, lo Stato islamico nel Khorasan (Isis-K). Secondo il sito di notizie Ariana, la zona dell’Abbey Gate, il grande ingresso dell’aeroporto dove è avvenuta una delle esplosioni di ieri, rimane vuota, mentre – stando alle immagini della rete Tolo News – le persone sono concentrate nei pressi dello scalo.
“I Talebani hanno arruolato migliaia di altri combattenti dalle province” dell’Afghanistan per “cercare di rafforzare la sicurezza nella zona dell’aeroporto” di Kabul dopo la strage di ieri. Lo riferisce il corrispondente di al-Jazeera, Charles Stratford, dalla capitale afghana.
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