16 gennaio 14:00 – Un’ampia zona di calma ha intrappolato Maserati che deve combattere per conquistare ogni miglio.Tempo di navigazione 15 giorni, 22 ore e 33 minuti – Sino ad ora è andata molto bene, partiti da New York con vento forte, Maserati aveva traversato zone di vento debole, era riuscita anche a passare l’equatore senza rallentare troppo, ma ora all’altezza di Rio de Janeiro, una zona di calme con forti temporali e repentini colpi di vento, ha bruscamente rallentato la corsa di Giovanni Soldini e i suoi compagni.
“Qui a bordo tutto bene anche se le ultime 48 ore sono state infernali“, racconta Soldini.
“Abbiamo lottato metro per metro contro il poco vento e le raffiche improvvise disperdendo un sacco di energie e portando a casa poche miglia. Ma questa traversata è molto lunga, sappiamo che dobbiamo attraversare zone climatiche diverse fra loro. Qui il clima mite e caraibico di Sant’Elena è stato sostituito da un freddo intenso e pungente: la porta per i famosi quaranta ruggenti. Non vediamo l’ora di arrivare all’altezza dell’Argentina, Buenos Aires sulla nostra destra, rotta sulle Falkland, poi la Terra del Fuoco e finalmente Capo Horn”.
Capo Horn al momento dista 2.000 miglia e segnerà un momento importante per il tentativo di record sul percorso New York – San Francisco.
17 gennaio 2013 Alessandro Di Benedetto e Capo Horn
Alessandro Di Benedetto, impegnato nella Vendée Globe, ha doppiato Capo Horn a bordo di Team Plastique oggi pomeriggio alle 18:31 (ora italiana). “Con Alessandro ci sentiamo spesso”, dice Giovanni. “Sono felice del suo passaggio del capo, mi sarebbe piaciuto incrociarlo ma non è stato possibile. Oggi mi ha detto che ha rotto la drizza a sette ottavi e che sta navigando col cod 0 al posto del piccolo jennaker. Mi pare sia in ottima forma, ci vedremo tornati in Italia”.
Per seguire la Vendée Globe
Alessandro Di Benedetto: Cap Horn sur Team Plastique 1/3 [Vendée Globe]
18 gennaio 2013 – A 900 miglia da Capo Horn. Diciotto giorni dopo la partenza da New York, Maserati sta navigando lungo la Patagonia del sud, all’altezza del golfo San Jorge, e si sta avvicinando al mitico Capo Horn, distante 920 miglia (rilevamento delle h 12 italiane). Giovanni e il suo equipaggio di otto velisti dovrebbero passarlo intorno al 22 gennaio.
“Attualmente stiamo navigando in una zona con poco vento”, racconta Giovanni Soldini da bordo. “Sarebbe stato troppo rischioso lasciare l’anticiclone a sinistra, perché era troppo vicino a terra, così lo abbiamo lasciato a destra. Abbiamo virato da poco, direzione sud, e con 7-8 nodi vento facciamo 10 nodi di velocità. Nelle prossime ore il vento dovrebbe pian piano aumentare. Non sappiamo ancora se lasceremo le isole Falkland a destra o a sinistra. Faremo ovviamente di tutto per lasciarle a sinistra, per fare meno miglia con vento da ovest e per poter decidere se passare dentro o fuori lo stretto di La Maire. Vedremo se la seconda alta pressione che troveremo più a sud ce lo permetterà. I modelli cambiano ogni sei ore, la situazione meteo è in costante evoluzione. Per di più, come al solito, i modelli europei e americani divergono. Pare sicuro comunque che ci sarà tanto vento, sui 35 nodi, quando passeremo il capo. Bisogna vedere se sarà da nord ovest o da ovest. Sappiamo che ci sono parecchi iceberg, e questo è molto strano. Fino a quattro anni fa era impensabile trovare iceberg a Capo Horn in questa stagione. A bordo sempre tutto bene, morale alto, equipaggio perfetto”.
Tutte le scelte meteorologiche vengono prese autonomamente a bordo di Maserati. Non ci sono routeur esterni. L’equipaggio di Maserati si avvale della collaborazione di Commanders’ Weather per la raccolta dei dati meteorologici.
Già 6.000 (su 13.225 totali) le miglia percorse da Maserati in soli 18 giorni di navigazione, a una velocità media di 14,2 nodi.
FAS