Perché si viaggia? Ci avete mai pensato? Io si. La risposta più immediata è “Per andare in vacanza”, al mare, la cosiddetta “villeggiatura”; altri diranno “Turismo” visitare dei posti lontani, magari piastrellando di foto il proprio feed di Instagram (sennò è come se non ci fossi stato, dico bene?) . Si sono entrambe risposte giuste, ma se ne aggiungessi una? Anzi, se fosse l’unica risposta che vale la pena di dare? Ok, basta domande alla Marzullo, è ora di arrivare al punto: viaggiare per crescere.
Ecco questo è forse lo stimolo migliore per fare i biglietti e partire, lasciare le proprie certezze, soprattutto mentali, essere pronti a mettere in gioco ciò che si sa del mondo, rischiare, per poi tornare indietro, carichi non di pezzi di plastica venduti a prezzi fraudolenti ma di esperienze. Ebbene so che potrà risultare provocatoria come introduzione ma è essenziale per capire l’argomento centrale di questo articolo.
Cosa è AIESEC?
Innanzitutto un po’ di basi. All’interno delle realtà universitarie, dove una miriade di ragazzi vanno e vengono, sostengono esami, seguono lezioni, c’è un modo per vivere la propria esperienza da studente in maniera più proattiva. Ci sono varie associazioni, gestite proprio da studenti, che permettono a questi ultimi di formare una community. Ognuna di esse porta avanti un proprio obiettivo, anche se tutte hanno in comune, in un modo o nell’altro, l’intenzione di facilitare la vita dei loro coetanei.
Ce n’è una in particolare sulla quale vorrei soffermarmi ed è AIESEC. AIESEC è un’associazione non governativa e no-profit presente in più di 120 paesi. Interamente gestita da ragazzi, si occupa di creare una rete fra giovani provenienti da ogni parte del mondo. Il suo principale obiettivo è lo scambio interculturale, lo sviluppo di una maggior consapevolezza di sè e di capacità di leadership attraverso il programma Global Volunteer che offre l’opportunità di vivere questa esperienza unica per 6 settimane. Inoltre molto forte è anche il tema della sostenibilità, in quanto ciò viene fatto seguendo le linee guida di sviluppo dettate dall’ONU, con il quale AIESEC collabora. Tutte queste cose si sintetizzano nel far partire, per esperienze di volontariato presso destinazioni quali Portogallo, Grecia, Brasile, Turchia e tante ancora, ragazzi compresi tra i 18 e i 30 anni. Si tratta di un’associazione attiva sia sul territorio locale, in questo caso la Campania, nonché in ambito nazionale e internazionale.
La Storia Di Giovanni
Ma dopo queste premesse è tempo di passare ai fatti, fare esempi concreti per spiegare l’impatto che ha questa realtà, ripercorrendo le peripezie di un giovane che ha cominciato dal comitato locale di Napoli Federico II, fino a prendere la decisione di partire per il Brasile, in una viaggio di sei settimane. È il momento di una storia, la storia di un ragazzo, uno studente di economia come ce ne sono tanti, che ha deciso di dare una svolta alla sua vita.
Giovanni frequenta l’università, segue i corsi e studia per gli esami, tutto tranquillo. Ma in lui c’è qualcosa, qualcosa che lo spinge a desiderare di più: ovvero un’innata curiosità. Sente parlare da alcuni amici di questa associazione, tale AIESEC, presente nel complesso di Monte Sant’Angelo, proprio dove si reca quasi ogni mattina. Spinto da questa sua voglia di saperne di più inizia ad informarsi meglio e ci si mette in contatto. Quello che non poteva immaginare è che da quel momento il suo concetto di studente universitario, e perché no, anche il suo modo di concepire se stesso, sarebbero cambiati drasticamente. Partecipando alle attività inizia a capire, nel piccolo, cosa significa avere delle responsabilità, prendersi degli impegni e portarli a termine, inoltre sviluppa una grande voglia di mettersi sempre di più in gioco, superare i propri limiti. Impara a stare in gruppo, a gestire le proprie emozioni e quelle degli altri. Alla mia domanda “Cosa ti ha lasciato questo periodo in AIESEC?” la risposta è stata “La capacità di sviluppare empatia nei confronti del prossimo. Capire che ognuno è
diverso e che bisogna sapere bene come comportarsi con ognuno. Perché non si può pretendere che tutti reagiscano allo stesso modo”.
“Se anche tu vuoi vivere un’esperienza simile, scrivendo così una pagina indelebile nel libro della tua vita, iscriviti al sito www.aiesec.it/volontariato-internazionale e sarai ricontattato entro 24 ore.”
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