Oltre quattrocento le opere esposte, provenienti dalle collezioni del MANN e da prestiti concessi da 57 istituzioni italiane e greche.
A quarant’anni dall’ultima esposizione in Italia, una grande mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli racconta il mondo affascinante e complesso dei Bizantini e il suo mito di impero multietnico (fino al 13 febbraio). Oltre quattrocento le opere esposte, provenienti dalle collezioni del MANN e da prestiti concessi da 57 istituzioni italiane e greche.
“Esiste una Campania archeologica dopo la caduta di Roma e raccontarein una grande mostra i mille anni di questo impero è per il MANN una nuova tappa del percorso, partito dai Longobardi, verso una più completa identità del nostro stesso museo – spiega il direttore del MANN Paolo Giulierini – Napoli bizantina per molti sarà una sorpresa, alla scoperta di un intreccio di destini tra la città e l’impero lungo sei secoli, dopo la sottomissione a Roma, il tratto più lungo della sua storia. E anche quando il dominio bizantino di Napoli evaporò, questo legame con l’Impero non fu mai rinnegato e si trasformò in volano per tenere vivi i contatti con il Mediterraneo, la tensione verso altri mondi”.
La mostra ‘Bizantini, luoghi, simboli e comunità di un impero millenario‘ sostenuta dalla Regione Campania e organizzata da Villaggio Globale è stata inaugurata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che nel corso del suo intervento ha annunciato un progetto: “stiamo pensando all’ampliamento del MANN con un’ala dell’Istituto Colosimo e un collegamento architettonico di qualità tra i due edifici”. Con le stupefacenti oreficerie, sculture, mosaici, affreschi, in mostra sigilli,monete, ceramiche, smalti, suppellettili d’argento, elementi architettonici.