Al Teatro Instabile di Napoli “LadyEM” con Di Girolamo e Racanati

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Al Teatro Instabile di Napoli "LadyEM" con Di Girolamo e Racanati

Debutta venerdì 26 maggio (ore 20) nel Teatro Instabile di Napoli lo spettacolo ‘LadyEM’, liberamente tratto da Macbeth di William Shakespeare – con adattamento di Rosalba Di Girolamo e Vincenzo Pirozzi – e con Rosalba Di Girolamo e Mauro Racanati. La regia è di Vincenzo Pirozzi; speaker Francesco Mastandrea. I costumi sono di Rosa Ferrara, le scene di Peppe Zarbo. La produzione è a cura di Baba Yaga Teatro.

“Come Kurt Gobain e Courtney love – dice il regista – come John Lennon e Yoko Ono, come John F. kennedy e Jacqueline, fino ad arrivare a Lady Diana e Carlo, anche la storia d’amore tra Macbeth e la sua ‘Lady’ suona in questa riscrittura come un Pop Rock fatto di eccessi, tradimenti e follie…”. La tragedia di Macbeth, “il più perfetto ritratto di quel male che è sempre latente nelle strutture di potere della società, trova la sua concreta rappresentazione nella guerra che stiamo vivendo oggi” sottolineano i promotori dello spettacolo.

“E’ questa la guerra che fa da sfondo al nostro adattamento della tragedia shakesperiana, scandita dalla voce di un cronista che ne racconta gli sviluppi, portandoci dentro i più reconditi meccanismi dell’ossessione per il potere”. Al centro della scena un trono, lo scopo primordiale. Le luci si accendono e Macbeth, alto ufficiale dell’esercito, vi è seduto affranto, ascoltando l’ultimo bollettino di guerra: il Capo di Stato, il buon Duncan, ha finalmente firmato il trattato di pace, la guerra è finita.

“Ma è appena cominciata la guerra interiore di Macbeth, che comincia ad essere divorato dalla febbre del potere. La scena comincia ad aprirsi: i fondali scoprono una vasca da bagno, uno specchio, e una donna di spalle, nuda. E’ Emma, sua Lady, moglie e compagna di grandezza, che gli comanda di aiutarla a coprirsi con una vestaglia e insieme di seguirla nel suo spietato disegno per la conquista del trono, stimolando e legittimando l’ambizione di Macbeth attraverso un complesso gioco di umiliazione e seduzione” si rileva ancora.