A Casoria la danza la fa da padrona al Teatro Ateneo con la rassegna di danza contemporanea Research Contemporary Project diretta da Luigi Liccardo. Una rassegna nata per consentire a giovani artisti di misurarsi periodicamente con coreografi già affermati nel panorama nazionale, lavorando insieme a titoli inediti sul palco del Teatro Ateneo. Che in questa stagione diventa un vero e proprio ateneo coreutico per ballerine e ballerini provenienti da ogni dove, come in occasione della prima allestita sabato 19 ottobre. Pensiamo ai due titoli “Androgino” di Gerardo Di Pietro e “Forme liquide” di Lorenzo Stingone. A cornice di questa serata di danza, il direttore artistico ha voluto ricordare le caratteristiche salienti del progetto: “l’obiettivo è permettere ai giovani danzatori un apprendimento nella formazione professionale con quello della ricerca nelle arti performative contemporanee, sviluppando un programma di studio di approfondimento e perfezionamento secondo i linguaggi proposti nell’ambito nazionale. La finalità di Research Contemporary Project è la formazione gratuita con la messinscena di svariate produzioni allestite o da allestire nella stagione 2024/25 con il patrocionio dell’ACSI.”
Cominciamo con il primo titolo in assoluto al Research Contemporary Project, ovvero “Androgino” andato in scena il 19 scorso e che lo stesso coreografo Gerardo Di Pietro ha raccontato al pubblico ed alla stampa: “questo titolo è ispirato al mito dell’androgino originato nel dialogo Il Simposio di Platone. Qui si narra la storia di creature originariamente complete, dotate di doppia natura, che furono divise dagli dèi. Questa separazione generò un eterno desiderio di riunificazione, simbolizzando la ricerca dell’unità e dell’amore. Il mito offre una riflessione profonda sulla condizione umana, esplorando temi come l’identità, la dualità e il bisogno di connessione.” Le musiche e gli autori differenti del titolo hanno reso particolarmente vivace la coreografia con la presenza in scena di cinque ballerine impegnate a giocare soprattutto con le emozioni. La prima serata si è chiusa con i quattordici elementi di “Forme liquide” di Lorenzo Stingone. Dodici ballerine e due ballerini del Project protagonisti nel mettersi a nudo, almeno così ha voluto intendere il coreografo Lorenzo Stingone che l’ha descritta nei minimi particolari nella sua sinossi: “si gioca sulla contrapposizione sia del corpo (dalle forme e i movimenti schematici alla libertà nello spazio) sia di noi stessi in quanto esseri umani: cambiamo, evolviamo, talvolta regrediamo o rimaniamo fermi. Ciò che resta è che siamo esseri mutevoli, ci addentriamo nei meandri di una definizione di noi stessi che è solo illusoria. Posso essere forma, posso essere acqua: l’unico punto cardinale che abbiamo è sempre il nostro corpo.” Tutto appannaggio del corpo di ballo e del pubblico che si attende numeroso in ogni serata. Infatti il calendario è fitto fitto: il Teatro Ateneo ospiterà sabato 23 novembre “A dream’s awakening” di Angelo Egarese ed “Ego” di Maria Avolio seguiti da una prima assoluta di Luca Squadritti e da “Le quattro stagioni” di Luigi Fortunato in scena domenica 24 novembre. Prima di Natale e della chiusura di questo 2024 coreutico ci sarà ancora spazio per la danza contemporanea domenica 22 dicembre con “Grecale – Oltre gli occhi” di Mariarosaria Napolano, “Fluke – Handle with Care” di Alekseij Canepa e “Here-Somewhere” di Alfredo Napoletano. Il 2025 si aprirà con il titolo a serata intera “Revolution”di Luigi Liccardo programmato per domenica 19 gennaio prima di ospitare sabato 15 febbraio “Urushi” di Andrea Arionte e “S.C.I.A.” di Silvia de Michele. Ben due date previste invece a marzo: sabato 15 andrà infatti in scena “Skinned” di Maria Grazia Minopoli e “Le stagioni dell’amore” di Veronica Pica mentre domenica 16 marzo andranno in scena “Adagio” di Gennaro Maione e “(NO) TOUCH” di Sabrina Salvati. Il 27 aprile sarà la volta di “Necessaria follia” di Pia Tagliamonte e “Carnalità” di Paolo Pierno. La chiusura della rassegna al Teatro Ateneo del 24 maggio sarà infine appannaggio di “Dentro una fiamma” di Andrea Bolognino e di una coreografia inedita di Vincenzo Capasso.