Alessandro D’Alatri: la nostra intervista al regista (VIDEO)

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Ischia Film Festival - Alessandro D'Alatri

Non poteva esserci modo migliore per inaugurare una rubrica dedicata alla cultura, che affidarsi alle parole di un uomo dall’instancabile lavoro, un custode prezioso di quella libertà d’espressione, matura e responsabile, che abita le profondità di un sentimento nobile quanto precario chiamato Arte.
Quest’uomo è Alessandro D’Alatri e i suoi occhi hanno il colore del mare.

Regista di professione e uomo di grande cultura, qui tra le mura eleganti del Grand Hotel Parker’s di cui siamo ospiti, Alessandro ci regala oggi una vera e propria lezione di umiltà e impegno.
Una lezione che risuona come un antidoto potente ai tanti, troppi, tentativi di ridurre l’espressione creativa ad uno strumento di autocompiacimento che inquina e sacrifica la portata, oserei dire rivoluzionaria, del suo messaggio.
La cultura è lotta, è uno stare in trincea contro l’ignoranza e la prepotenza, è zittire con garbo e intelligenza l’arroganza, è permettere alla mente di spaziare oltre le abitudini, scardinando ogni limite, creando nuove connessioni tra le cose e nuovi percorsi con onestà e passione.

Il nostro ospite ci consegna il ritratto di un uomo di grande sensibilità. Curioso e vitale, ci racconta gli inizi della sua carriera, le difficoltà, le scelte, e la grande semplicità con la quale ha accolto il succedersi delle opportunità presentatesi nella sua vita.

Le sue origini, il grande legame con Napoli, l’impegno politico, nell’accezione più alta di questo termine, verso la cultura, quella vera, tutto con un’eleganza di pensiero che, vi assicuro, è commovente.
Nell’ascoltare le sue parole, ciò che accade è davvero speciale: ci si sente come ricaricati e molto meno soli, si avverte tutta la forza delle sue convinzioni che, una volta pronunciate rafforzano le tue, diventando una sorta di “cassa di risonanza” capace di nutrire il coraggio e la costanza di perseguire le proprie idee, senza dimenticare di sorridere alla vita.

Mi permetterete un personale ringraziamento a quest’uomo, per l’avermi ricordato quanto di bello esista, se pur con immani difficoltà, nel difendere e percorrere i sentieri imprevedibili che alimentano il pensiero creativo e la libertà umana ancor prima che professionale. Vi lasciamo allora in compagnia di Alessandro D’Alatri, certi che saprà trasmettervi tutta la sua energia e strapparvi un sorriso di fierezza per un uomo che inorgoglisce la cultura Italiana.

Serena Capozzi

 

Alessandro D’Alatri: la nostra intervista