Allarme blatte: la dottoressa Maria Triassi spiega cause e responsabilità

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Allarme blatte: la dottoressa Maria Triassi spiega cause e responsabilità

Allarme blatte. Con il primo caldo afoso, il capoluogo campano e molti altri capoluoghi italiani, sono infestati da questi fastidiosi insetti che cadono sulle nostre teste causando paura e urla.

Pare che a questi insetti crescano le ali a fine giugno in quanto mese di riproduzione. Infatti le blatte si accoppiano solo in volo. Un fenomeno che sta diventando sempre più frequente per le strade del capoluogo campano e che può essere molto pericoloso in quanto gli animaletti sono portatori di diverse patologie anche gravi.

 

E allora, come prevenire l’attacco di questi fastidiosi esserini rossi? Lo spiega la dottoressa e docente di Igiene all’Università di Napoli Federico II, Maria Triassi che da indicazione per un vero e proprio “decalogo anti-blatta”.

 

Allarme blatte: la parola alla dottoressa e docente Maria Triassi

Innanzitutto ogni cittadino dovrebbe tappare gli scarichi dell’acqua la sera e pulire bene i tubi almeno una volta a settimana per cercare di eliminare il calcare con la soda – spiega la dottoressa –, questo perché le blatte spesso risalgono proprio dagli scarichi e dalle fognature”.

La docente dà suggerimenti anche a negozianti e portieri di condominio: “Se tutti gettassero un po’ di creolina nelle fogne davanti alle proprie attività commerciali o nei cortili dei condomini non vivremo adesso questa situazione spiacevole – continua ancora la Triassi – gli odori forti, infatti, tengono lontani questi insetti”.

L’esperta di Igiene non risparmia neanche l’Amministrazione comunale che pure sostiene di essere impegnata nella disinfestazione che però non è mai risolutiva del problema: “Sarebbe necessario che, nelle ore notturne, passassero camion innaffiatoi di creolina così da eliminare il fastidio anche dalle strade”. Ma chiarisce che “la vera risoluzione al problema sarebbe quella di sturare l’intero sistema fognario napoletano. I detriti infatti provocano il non passaggio dell’ossigeno e ciò costringe le blatte a salire in superficie ed invadere i nostri spazi per sopravvivere. Insomma – conclude – è necessario una sensibilizzazione di tutti al problema dal singolo cittadino al sindaco della città”.