di Giuliana Gugliotti
E’ stato trovato questa mattina, in via San Giacomo, traversa che collega piazza Municipio e via Toledo, disteso sull’asfalto gelido che gli ha fatto da letto per la sua ultima notte. Samuel, il barbone dall’animo “buono e mite”, come lo ricorda Pino De Stasio, non ce l’ha fatta.
E’ morto di freddo, solo, senza neanche una coperta che potesse riscaldarlo un po’ durante la nottata di gelo. La sua casa era là dove l’hanno trovato, tra il Banco di Napoli e i portici di Palazzo San Giacomo, dove era conosciuto da tutti per il suo carattere aperto, socievole. L’ambulanza è arrivata troppo tardi: questa mattina alle 10, dopo la notte trascorsa all’addiaccio, l’uomo era già morto. Non c’era più nulla da fare.
“Era una persona buona” è il commosso ricordo di Pino De Stasio, consigliere della II Municipalità, il primo a diffondere la notizia tramite Facebook. Una morte che rischia di aprire la scia ad una serie di altri incidenti simili, se non verranno presi adeguati provvedimenti. Strutture di accoglienza, dormitori e mense non sono sufficienti a ospitare tutta la popolazione di invisibili che si aggira per le strade della città.
Secondo le stime della Comunità di Sant’Egidio sono oltre 15oo i senzatetto tra Napoli e Provincia. Molti vivono nascondendosi, ai margini della società, senza alcuna possibilità di entrare in contatto con chi potrebbe salvarli. Una vera e propria emergenza sociale, che fa riflettere sulla carenza dei servizi di accoglienza per i senzatetto, che seppure incrementati di anno in anno dal Comune, non sono mai abbastanza. Nel 2013, sempre secondo i dati della Comunità di Sant’Egidio, sono stati 10 i senzatetto morti a Napoli per il freddo da settembre a gennaio, oltre 100 in Italia i morti dal 1995 al 2013. E’ una strage tacita, silente, che molto spesso passa inosservata agli occhi indifferenti della gente.
L’anno scorso il Comune, in collaborazione con l’Anm, mise a disposizione dei bus riscaldati durante il periodo natalizio, a cui si aggiungono i tradizionali posti dormitorio (150 in più dal 2012) nei centri di accoglienza comunali. 80 i letti messi a disposizione dal centro La Tenda, 60 quelli del centro La Palma. Tantissime le associazioni che quotidianamente lavorano per garantire un pasto caldo e un luogo dove dormire ai clochard napoletani, andando a recuperarli in strada per offrirgli un ricovero. Ma non basta.
“Il freddo lo ha ucciso, ma anche la mancanza di strutture di accoglienza che da tempo chiediamo” scrive De Stasio, che, sulle pagine de “Il Desk”, lancia anche una proposta: riaprire le stazioni della metropolitana di notte per garantire un rifugio ai senzatetto. “Due anni fa non si verificò alcun decesso grazie a questo provvedimento”.
27 novembre 2013