In regione si fa tanta danza di qualità, da quella classica nei teatri di tradizione a quella d’avanguardia nelle location più site specifico. E tra tutte queste occasioni abbiamo intercettato al Teatro Parravano di Caserta uno spettacolo ad opera dello Studio Danza di Melina Serpico. Una direttrice artistica sulla cresta dell’onda in città ed un appeal crescente con i suoi quasi sette lustri di formazione e professionismo garantito a centinaia e centinaia di giovani talenti ai piedi di Tersicore. Eh sì, scriviamo di uno spettacolo e di un ensemble che ha attraversato il repertorio della danza in tutte le sue sfaccettature, proprio come nella tradizione dello Studio Danza di Melina Serpico e del suo staff.
“Abbiamo anche quest’anno conseguito i nostri obiettivi didattici ed artistici con uno spettacolo all’altezza della nostra storia – ammette una felice Melina Serpico – e devo ringraziare il mio staff per la dedizione e la capacità di reinventarsi sempre ogni volta appannaggio della nostra nuova generazione danzante. Per fortuna il lavoro non è ancora terminato poiché molti giovani talenti lasceranno Caserta per migliorarsi ancora e guardarsi intorno, come al Tanz Bozen 2024 dal 15 al 27 luglio ed al Danza d’Estate di Portici dal 19 al 21 luglio.”
Ma lo spettacolo è stato il protagonista assoluto di queste ultime settimane. A cominciare dalla suite del “Don Chisciotte” di Marius Petipa con lo spartito di Ludwig Minkus, ripreso direttamente dalla versione dell’allora Teatro Kirov di Leningrado con la protagonista assoluta Clara Campana. Coreografato dall’intero staff di classico, il “Don Chisciotte” è culminato con il celeberrimo pas de deux delle nozze. Cambiano i repertori ma non la qualità, anzi. Massimo Leanti ha creato per lo Studio Danza una suggestiva “Mater”, riprendendo in scena un dipinto di Carmen Pomella, pittrice e restauratrice della Curia di Caserta di opere soprattutto del Settecento e dell’Ottocento. Un’opera nell’opera voluta fortemente per imprimere il segno indelebile della cultura nell’animo e nel corpo dell’ensemble diretto da quasi trentacinque anni. La riproduzione di un dipinto è stato infatti il solco artistico: il nero tratto dal bitume ed il bianco dalla tempera d’olio.
L’ampio ricorso alla simbologia di Carmen Pomella ha consentito al coreografo un viaggio accanto ai sette giovani talenti, impegnati in prima persona a scrivere le proprie riflessioni, dando spazio ad una miscellanea di idee diventate concrete, tra l’altro protagoniste in scena nella prossima mostra personale di Carmen Pomella prevista a settembre a Caserta. La seconda coreografia commissionata a Massimo Leanti “Voilà” ha invece dato maggiore brio al corpo di ballo ed al pubblico in sala prima di tornare a riflettere! Con la coreografia di Armida Pieretti, pensata sulla canzone di Lucio Battisti “Respirando”, si è infatti lavorato su musica elettronica in un mix davvero riuscito di contenuti e forme. Con i venticinque minuti di danza si è vissuta un’esperienza molto toccante con l’entrata in scena di una bambina, evocatrice di molte riflessioni dal forte impatto emotivo. Gli interpreti Guglielmo Schettino e Giuseppe Protano sono stati il valore aggiunto ad una coreografia che ha appassionato un pubblico sempre più ispirato.
A seguire la direzione artistica dello Studio Danza di Melina Serpico si è concentrata sulla versatilità del corpo di ballo, allestendo per l’occasione il modern di Angela Ciaramella con “Dancing crew” e lo heels garbato ed elegante di Sara Gallo con “What’s next?”. Una serata intera a ragionare sulla stagione che sta per chiudersi e, non da meno, a puntare diritto al futuro prossimo dal nome di Ludovico Palermo. Un interprete che nel trentacinquesimo anno dello Studio Danza di Melina Serpico darà il suo contributo!