Hanno partecipato a un dialogo con l’autrice di “Maradò”, Anna Copertino, lo scrittore Maurizio de Giovanni, l’ex calciatore del Napoli Giovanni Francini, l’avvocato e giornalista Giovanni Copertino e il musicista Dario Sansone, la serata è stata inoltre arricchita dall’interpretazione musicale di “La Mano de Dios” da parte di Lino Blandizzi, il tutto nel cuore del centro storico di Napoli alla Pizzeria Annaré.
Giovanni Copertino ha sottolineato come “Maradò” rappresenti delle sacre scritture per il popolo napoletano, un racconto emozionale arricchito da una galleria fotografica fornita dallo stesso Giovanni Copertino, dal commercialista e giornalista Francesco Marchionibus, da Rosario Procino del ristorante Ribalta di New York, sede del club calcio Napoli locale, e dai figli del Dottor Acampora.
Il Napoli di Maradona, ben diverso dal Napoli di oggi, ha vissuto una parabola di redenzione intrecciata con quella della città stessa. Questo perché la vittoria del primo scudetto dimostrò al popolo napoletano di poter essere vincente, un popolo che si riconosce nella sua unica squadra.
Il calcio è un collante per Napoli e Maradona è stato, come ricorda Maurizio de Giovanni, il genio assoluto di uno sport di squadra che ha permesso di evidenziare l’essenza del calcio, ovvero che tutti i compagni valgono il doppio di sé stessi se uniti.
Giovanni Francini rappresenta quel sentimento di squadra che dopo tanti anni persiste, un essere napoletani che va al di là del luogo di nascita. L’ex calciatore ha ricordato come, in un incontro con Diego da avversari in Torino-Napoli, dopo la sconfitta del Torino, Maradona andò a portare la propria maglia a Francini fin dentro lo spogliatoio e come trasmettesse una grande serenità prima di entrare in campo per affrontare una partita difficile, trascinando con sé la squadra con quella gioia fanciullesca che lo contraddistingueva in presenza di un pallone.
Dario Sansone ha invece condiviso i suoi ricordi di ragazzo delle figurine del Napoli, tra le quali quella del D10S risultava intoccabile, e delle magliette del team.
La presentazione si è conclusa, dopo la performance di “La Mano de Dios” in spagnolo di Lino Blandizzi, con il regalo dell’autrice ai relatori di una felpa con il numero 10 personalizzata con le loro iniziali.
La sala stracolma di spettatori e le grandi emozioni evocate, tra gli occhi lucidi e i sorrisi nascosti dalle mascherine, dimostrano come Maradona per i Napoletani è stato, è e sarà per sempre parte viva del popolo.
di Emilia Della Rotonda
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