Migliaia di avvocati italiani non ricorderanno positivamente la giornata di ieri. Nella giornata di Martedi 7 maggio è andato in scena un grave attacco informatico al servizio delle email Pec di almeno 30 mila operatori forensi .Dietro questi attacchi ci sarebbe la mano del movimento Anonymous Italia. Tra le vittime anche il sindaco di Roma avv. Virginia Raggi poiché il movimento dei pirati informatici ha pubblicato sul suo blog anche alcuni screenshot delle presunte mail ricevute dalla prima cittadina da parte dell’amministrazione dell’Ordine degli avvocati circa le quote di iscrizione.
Il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della polizia postale è al lavoro per acquisire dati ed elementi per le indagini successive, anche se al momento in procura non è stato formalmente aperto un fascicolo di indagine.
Il Coa più colpito risulta quello di Roma ma disagi significativi si sono segnalati anche a Napoli e in vari fori campani sebbene, allo stato attuale, il servizio di legalmail pec non sembra essere tornato alla normalità per tutti. L’intero sistema Lextel relativo al servizio Pec risulta essere stato hackerato e, va da sé, che si segnalano forti disagi poichè sulle mail viaggiano dati sensibili relativi a procedimenti giudiziari, comunicazioni di fissazioni di udienze, esiti di procedure di Riesame, convalide dei fermi etc.
Durissime le reazioni da parte di vari Coa. In una nota il presidente del Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Roma, Antonino Galletti ha affermato:”L’attacco informatico subito dall’Ordine degli Avvocati di Roma rappresenta una gravissima violazione non solo della privacy degli iscritti e dell’integrita’ dell’istituzione forense, ma anche una violazione penalmente rilevante di un diritto costituzionalmente garantito, quale quello dell’inviolabilita’ della corrispondenza. In questo momento, i tecnici della azienda di software che fornisce l’infrastruttura tecnologica all’Ordine forense romano sono al lavoro insieme ai funzionari della polizia postale per verificare l’entita’ del danno e chiudere la falla. Secondo le verifiche dell’azienda, le caselle di posta violate sono quelle i cui titolari non hanno cambiato la password iniziale assegnata dal fornitore. Tutti i responsabili saranno naturalmente denunciati all’autorita’ giudiziaria”.
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