Caro Antonio Bassolino oggi, come tanti, ho letto il tuo tweet. Mi candido, hai scritto. E io, che non ti conosco direttamente, non ho potuto fare a meno di pensare.
Sai, quando tu ti candidasti la prima volta a sindaco di Napoli io ero un ragazzo e ricordo come fosse oggi la tua vittoria contro la Mussolini e poi quell’incredibile periodo. La tua vittoria generò un grande speranza. Il maggio dei monumenti, il G7, la liberazione di Piazza Plebiscito dalle auto. Il tuo primo mandato fu davvero importante per Napoli e in parte anche il secondo. Non a caso si parlò allora di Rinascimento Napoletano.
Credo che tutti ti riconoscano l’intuizione della metropolitana dell’arte che oggi stiamo cominciando a vedere e soprattutto a utilizzare. Poi venne il periodo della Regione. Lì cambiò tutto. Probabilmente cambiasti tu, forse le condizioni politiche, non lo so. Sicuramente si invertì un percorso.
E cominciò quello più buio per questa terra. “…ritengo che Antonio Bassolino abbia concorso nella perpetrazione dei reati ma si chiede la pronuncia di prescrizione per tutti i capi di imputazione a lui attribuiti…” Lo scrisse il PM Paolo Sirleo dopo 20 ore di requisitoria alla terza udienza del maxi processo per il disastro rifiuti in Campania. Dove Tu avevi il ruolo oltre che di governatore anche di Commissario straordinario all’emergenza rifiuti.
Quindi reato estinto per prescrizione. Ma la condanna politica e etica Antonio è tutta sul tavolo. Quella roba Antonio, anche se prescritta, ha prodotto cinque milioni di ecoballe fuori legge, un miliardo e mezzo di euro sprecati in 11 anni di commissariato di governo.
E ne hanno beneficiato amministratori corrotti, camorra, imprenditori più o meno vicini gli uni agli altri. Non lo dico io, lo sostengono magistrati con una serie di inchieste intrecciate. Consentisti a Impregilio e soci di costruire impianti di combustibile per i termovalorizzatori (i CDR) che produssero le famose ecoballe di rifiuti. Però peccato che li dentro andò di tutto e ancora oggi non sappiamo davvero quelle balle cosa contengono (di eco non hanno davvero nulla …) .
A Taverna del re a Giugliano ne abbiamo 7 milioni di quelle balle, da una tonnellata ognuna, in 130 ettari. Solo per ospitarle la Regione Campania continua a pagare ogni santo mese fitti esorbitanti (spesso a proprietari di terreno in odore di camorra). Oltre alla beffa dei 20 milioni che la UE ci ha dato di multa per non aver creato un ciclo dei rifiuti e per cui paghiamo 120.000 euro per ogni giorno di ritardo …
E poi Antonio il danno prodotto alla Campania e a Noi cittadini, in termine di degrado oltre che d’immagine, ne vogliamo parlare? Mesi e mesi praticamente sepolti sotto metri di rifiuti. Lingue di spazzatura che coprivano km di strade, di vicoli ,di quartieri da Napoli e della sua provincia fino a Caserta.
E poi la rivolta di Pianura (su quel disastro e sulla presa in giro del campo da golf che doveva sorgere su 80 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, tossico nocivi, industriali non dico….) e poi il disastro della scelta di Chiaiano. Di fare una discarica sopra una falda acquifera, in un territorio a rischio idrogeologico, ad alto valore agricolo, vicino al polo ospedaliero e a 2 enormi centri abitati? Antonio non so’ cosa ti portò a tanto. Solo tu lo sai. So’ solo che troppo grande è la ferita che hai lasciato a questa terra.
Una ferita ancora aperta che provoca morti ancora oggi. Perché non abbiamo un registro tumori in Campania e quindi non possiamo provarlo, ma tutti sappiamo che in certi territori si muore di più che altrove. E quei territori corrispondono a dove si trovano le discariche. Ci hai lasciato anche un mostro che alcuni chiamano termovalorizzatore: ma tutti sappiamo che non termo valorizza niente. Brucia solo ”monnezza” trasformandola in fumo e in ceneri tossiche e soprattutto in nano particelle che sfuggono ai filtri e inquinano Acerra e dintorni. E che sarebbe anche economicamente fallimentare senza i soldi che gli garantisce la bolletta Enel sotto forma di un contributo fasullo alle “energie rinnovabili”(!?) che viene estorto ai consumatori e fa gridare vendetta.
Non prevedesti di fornire questa regione di veri impianti di compostaggio ( paghiamo oggi 200 euro a tonnellata per spedirli fuori regione) o di una vera raccolta differenziata. Non prevedesti un recupero dei Regi lagni borbonici che sono da sempre fogne a cielo aperto ne’ un vero piano per consentire la realizzazione di impianti di depurazione capillari. Ci hai lasciato come eravamo. Anzi peggio.
Il Sarno è ancora li e rappresenta la stessa bomba ecologica che era 20 anni fa. Eppure all’epoca i soldi per farle tutte queste cose c’erano. Li avete usati male a essere molto comprensivi.
E poi Ponticelli, Barra, S.Giovanni: ci parlasti della delocalizzazione della Q8, del recupero dei suoli inquinati, del porto turistico di Vigliena, del parco del Sebeto? Dio mio quante speranze, quante delusioni. Oggi li’ c’e’ degrado urbanistico e umano, disoccupazione e camorra. Oltre che palazzoni invivibili, fatti di materiali modesti, senza alcuna urbanizzazione intorno nè servizi. Li come a Scampia e a Pianura avete messo le basi per il disastro della criminalità che oggi impazza per le nostre città: creando delle fabbriche di degrado che sfornano disperati, incattiviti dalla mancanza di tutto. Soprattutto dalla mancanza di cultura e di una rete sociale. Di fatto manovalanza facile per la camorra.
E tu Antonio, che vieni dalla periferia, queste cose le vedevi, le sapevi … E allora perché ? Insomma leggendo il tuo tweet ho pensato in un attimo a tutto questo. Il giudizio politico su tutto questo lo conosci bene anche tu. Io, tra tanti che oggi t’inneggiano sperando forse di poter raccogliere qualche briciola di una stagione che invece credo (e spero) non tornerà più, ti chiedo invece di non farlo.
Perché rappresenti, nel saldo di tutto quanto ti ho scritto, l’emblema di qualcosa che, forse non per colpa completante tua, è la stagione più buia di Napoli e della Campania. Meglio provarla a dimenticare. Soprattutto meglio andare avanti.
di Roberto Braibanti (Dirigente SEL)
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La foto è di Alessandro Garofalo (Newphotosud)