Antonio Landieri, vittima innocente di camorra: il ricordo dell’associazione “Dream Team-Donne in rete” a 20 anni dalla morte

0
150
Antonio Landieri, vittima innocente di camorra: il ricordo dell'associazione “Dream Team-Donne in rete” a 20 anni dalla morte

Mercoledì 6 novembre 2024 l’associazione “Dream Team- Donne in rete” di Scampia ricorderà Antonio Landieri, vittima innocente di camorra, nel ventennale della sua morte, presso il Presidio dell’associazione “Libera” a lui dedicato nel 2018.

Per ricordare il ventennale della scomparsa di Antonio, l’associazione invita alla partecipazione della Santa Messa che sarà presieduta da Don Luigi Ciotti, Don Tonino Palmese e Don Silvio D’Aniello mercoledì 6 novembre alle ore 11 nella parrocchia “San Giuseppe Moscati”, in Via Labriola lotto N.

Dopo la celebrazione, si terrà un incontro con alcune figure istituzionali, familiari di vittime innocenti, studenti e associazioni all’interno del Presidio Libera “Antonio Landieri”, in via Galileo Galilei 5, confinante con la parrocchia.

L’incontro terminerà con un momento di convivialità fortemente voluto dalla famiglia Landieri che offrirà a tutti i partecipanti una pizza, proprio in ricordo della serata che Antonio avrebbe dovuto trascorrere serenamente il 6 novembre 2004, per continuare a portare attraverso la memoria l’impegno di tutti quelli che continuano a lottare contro la camorra.

Per motivi logistici, gli organizzatori invitano chiunque desideri partecipare a comunicarlo alla pagina Facebook “Associazione Dream Team Donne in Rete”, o telefonicamente ai numeri 0810489241 o al 3275423293, o anche via mail all’indirizzo ass.dreamteam@gmail.com

CHI ERA ANTONIO LANDIERI, VITTIMA INNOCENTE DI CAMORRA

Era il 2004 ed Antonio Landieri, di 25 anni, stava giocando ad una partita di calcio balilla insieme ai suoi amici, quando all’improvviso un comando di fuoco della camorra si scagliò sul gruppo di giovani. L’unico modo per di salvarsi era fuggire o ripararsi nell’androne di un palazzo. Antonio voleva, ma non riusciva. La sua disabilità non gli ha permesso di correre abbastanza in fretta per fuggire da quell’orrore.

Anno dopo anno, i familiari di Antonio hanno lottato affinché fosse viva la memoria e l’innocenza del figlio, attraverso tantissime azioni di impegno per il quartiere di Scampia e non solo.