Antonio Marfella, oncologo del Pascale, sta pensando di scendere in campo in vista delle elezioni regionali. L’oncologo, martedì a Bruxelles, presenterà al Parlamento europeo le sue proposte per la Terra dei fuochi nel corso di un convegno con il Pd e l’europarlamentare Nicola Caputo.
“Sto prendendo in seria considerazione l’idea di candidarmi anche se non ho ancora sciolto la riserva. Papa Francesco nella sua visita a Napoli è stato chiarissimo, la più alta forma di carità è fare buona politica. E, per questo, credo che sia giunto il momento di dare un senso alla protesta. Non è più sufficiente limitarsi a scendere in piazza o, come fa giustamente padre Maurizio Patriciello, elencare sui social chi muore ogni giorno. La gente s’è abituata ai lager nazisti, s’abituerà anche a questi morti“.
E per quanto riguarda i movimenti secondo i quali la protesta è di tutti e non va indirizzata politicamente, Marfella afferma: “La loro è una scelta, ma non è meno politica di quella di candidarsi. Quel che è ovvio, però, è che se io scendessi in campo lo farei con un lista civica. Quella risponde al presidente, non ai partiti“.
Antonio Marfella non è il solo a scendere in campa in vista delle regionali
Lucio Iavarone, che del “Coordinamento comitati fuochi” è stato il portavoce per un lungo periodo di tempo, ha deciso di cedere il posto a Mauro Pagnano (il fotoreporter che immortalò i cavoli gialli, foto che testimonia il degrado ambientale) e ha deciso di candidarsi con la lista civica “Mo!” del giornalista del Mattino Marco Esposito.
“È una scelta personale, voglio portare la lotta su un livello diverso, quello dell’azione amministrativa“. In merito a quelli con i quali ha marciato e che ritengono un errore portare la lotta in politica, riferisce: “I comitati hanno perfettamente ragione, perché è fondamentale che proseguano la loro opera di pressione dal basso. Ho scelto una lista civica lontana da partiti e schieramenti politici che consideriamo responsabili del disastro. La gente, poi, sarà capace di scegliere tra chi porta avanti un progetto in maniera coerente e chi invece ci specula in campagna elettorale“.
Una scelta simile, ma su fronte opposto, l’ha presa Angelo Ferrillo. La sua lista, “Mai più Terra dei fuochi“, non solo lo sostiene come candidato presidente della Regione, ma ha già pronte quattro civiche per le amministrative nei comuni di Giugliano, Mugnano, Caivano e Frattamaggiore. “Liste di scopo senza preclusioni ideologiche“, spiega Ferrillo. Che afferma : “Ci proponiamo come una forza di governo e sarebbe dunque inutile gettare i voti per un’opposizione sterile“. E ai movimenti che contestano la decisione, dice: “Qui bisogna capire che le partite si giocano in campo. E noi, finora, siamo stati in tribuna. Spettatori“.
Nicola Costanzo, presidente del “Comitato Terra dei fuochi Caserta“, ha invece rifiutato la candidatura. “Me l’aveva proposta la lista Movimenti base che sostiene Sergio Angrisano, ma preferisco continuare a combattere come ho sempre fatto. Oggi vedo spuntare dapertutto movimenti che usano il nostro dramma per farsi campagna elettorale, ma chi si candida perde credibilità e vanifica anni di lotte“.
Antonio Marfella scende in campo mentre il movimento Stop Biocidio rende pubblica la sua posizione
Il movimento Stop Biocidio ha così deciso di rendere pubblica con una nota su Facebook la sua posizione sulle elezioni regionali: “Abbiamo avuto come controparte un governo nazionale a maggioranza Pd ed un governo regionale a maggioranza di centrodestra, entrambi controparti istituzionali che hanno dato risposte inefficaci e inconcludenti. Abbiamo già detto la nostra su pseudo liste che si candidano alle elezioni regionali e che speculano sul nostro dramma. A chi invece ha attraversato le nostre lotte ed ha deciso di percorrere altre strade per tentare l’esperienza elettorale, facciamo i migliori auguri, ma ribadiamo la nostra indipendenza di fronte a quella scelta. Noi ci poniamo fuori dalla competizione elettorale e non permetteremo a nessuno di prendersi i meriti delle lotte di questo popolo“.