Sono accusati di avere appiccato le fiamme nel capannone che avevano in affitto nel Cis di Nola (Napoli) verosimilmente per ottenere un risarcimento dalla compagnia assicurativa: quattro misure cautelari sono state emesse dal gip del Tribunale di Nola nei confronti di Aniello Iervolino, rappresentante legale dell’azienda ‘Giam srl’, affittuaria dei locali, e di tre dipendenti della stessa ditta, i fratelli Antonio, Angelo e Massimo Pagano, accusati di incendio doloso.
Rogo al Cis di Nola: imposti domiciliari e obbligo di dimora
Al primo sono stati imposti gli arresti domiciliari; per i tre fratelli, invece, l’obbligo di dimora nel comune di san Giuseppe Vesuviano (Napoli). Le fiamme, appiccate nel capannone la sera dello scorso 25 gennaio, stavano per mettere in pericolo anche le strutture adiacenti. Fu infatti il tempestivo intervento dei vigili del fuoco di Napoli a evitare il peggio. A indagare sul rogo sono stati gli investigatori della Polizia di Nola e il Nucleo Investigativo Antincendi dei vigili del fuoco di Napoli.