La prima presentazione di ‘Archeologia di un amore’, il nuovo romanzo di Schifano, è prevista per venerdì 11 aprile alle ore 18:00 presso la Libreria Colonnese.
Arriva in tutte le librerie italiane l’11 aprile 2025 Archeologia di un amore, il nuovo romanzo dello scrittore francese Jean-Noël Schifano, pubblicato in Italia da Colonnese (traduzione di Gabriele Anaclerio) nella collana “Nuovi Trucioli”.
La prima presentazione del libro è prevista per venerdì 11 aprile alle ore 18:00 presso la Libreria Colonnese
Via San Pietro a Majella 32/33 Napoli
Dialogano con l’autore
Donatella Gallone, Selene Salvi, Giuseppe Pesce, Gabriele Anaclerio.
Con Archeologia di un amore continua presso l’editore Colonnese la pubblicazione delle opere di Jean-Noël Schifano, di padre siciliano e madre lionese, direttore l’Institut Français di Napoli (1992-98), di cui è cittadino onorario per i meriti culturali. Editor e curatore presso Gallimard, critico per la Nouvelle Revue Française e il quotidiano Le Monde, Schifano ha tradotto in Francia grandi autori italiani, tra cui Umberto Eco (a partire da Il nome della rosa), Leonardo Sciascia, Alberto Savinio, Italo Svevo, Elsa Morante, Anna Maria Ortese, Elena Ferrante. Colonnese ha pubblicato la nuova traduzione del suo classico Cronache napoletane e le prime edizioni italiane dei romanzi Il gallo di Renato Caccioppoli (con testo napoletano a fronte), Anna Amorosi, Amara, Gli appuntamenti di Fausta, il saggio romanzato Il vento nero non vede dove va, e il racconto Il ramo d’oro. |
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Ora gioiosa, ora malinconica, libera, solare, Daphne – protagonista di questa appassionata trama – sorge dalle acque notturne dell’Averno infernale e giunge a Giannatale come un dono vesuviano che lui non aspettava più. E sotto i passi danzanti della giovane archeologa, tutta la polvere del passato, tutte le pesantezze del quotidiano volano via come per incanto, nella sublime armonia che gli amanti ci fanno vivere. «Schifano è uno scrittore lirico. E fisico, nel senso che le sue parole producono un effetto fisico, trovano la propria fonte nella natura e nei legami carnali. È forse per questo che il suo romanzo è così incandescente» ha scritto Mohammed Aïssaoui su Le Figaro littéraire. |
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