Esperti e operatori del settore si incontreranno per la prima volta dal 16 maggio a Napoli nel più importante evento divulgativo sulle patologie del cuore emergenti nel terzo millennio
Individuare tempestivamente le anomalie del ritmo cardiaco e procedere con la terapia più indicata, che sia farmacologica o basata sull’utilizzo o l’inserimento di impianti, può salvare molte vite. Le malattie cardio-vascolari rappresentano, infatti, la prima causa di mortalità in Italia, superando perfino la mortalità per cancro (41% contro il 28,4% delle malattie tumorali). Questo il dato allarmante emerso nel corso del convegno Cardiac Rhythm management, che da oggi 16 maggio fino a domenica 18 sarà ospite nelle sale di Castel dell’Ovoriunendoi più accreditati cardiologi, rianimatori e cardiochirurghi di fama internazionale per discutere dei progressi della medicina cardiovascolare.
«Il cuore batte in media 72 volte al minuto, oltre 4.000 volte all’ora, più di 100.000 volte al giorno, circa 40 milioni di volte all’anno e circa 3 miliardi di volte nella vita media di un individuo: ogni volta che si verifica un’alterazione di questa sequenza ci troviamo in presenza di un’aritmia» spiega Stefano Nardi, cardiologo e responsabile scientifico del congresso. «Secondo i dati, le aritmie rappresentano una fetta rilevante della domanda di assistenza in pronto soccorso rivolta da parte del cittadino, configurandosi come una delle patologie più diffuse -eppure,continua Nardi - a ciò non corrisponde un adeguato livello di consapevolezza e di allerta da parte dei pazienti, che ignorano la reale incidenza e pericolosità delle patologie cardiovascolari».Scopo del convegno che prevede oltre100 interventi dei maggiori esperti del settore, trasmessi in diretta streaming sul sito dedicato all’evento www.crmnapoli.it, è quello di accorciare la distanza tra operatori del settore e pazienti, divulgando le moderne terapie cui possono ricorrere e informando sulle modalità per riconoscere i sintomi. «Siamo in grado di intervenire efficacemente nel 90% dei casi – rassicura Nardi – spesso è sufficiente una visita cardiologica ed un elettrocardiogramma per diagnosticare un’aritmia».
Come spiegano gli esperti, anche il fenomeno di morte improvvisa, tristemente noto alle cronache per i numerosi casi in ambito sportivo, è ampiamente diffuso tra pazienti di ogni età. Proprio di morte cardiaca improvvisa,come dimostrano i dati ISTAT, muoiono ogni anno in Italia circa 65.000 persone (ossia l’11% della mortalità totale). Il cosiddetto “fulmine a ciel sereno” porta alla morte entro un’ora dalla comparsa dei sintomi. La maggior parte di queste morti avviene a domicilio o in assenza di testimoni (80%), mentre il 20% avviene con testimoni oppure in ambienti pubblici. Secondo il cardiologo Luigi Argenziano, evitare la morte improvvisa è possibile: «I soggetti a rischio possono essere identificati attraverso esami specifici e sottoposti a trattamento, possono salvarsi la vita».Altre patologie come lo scompenso cardiaco e la sincope e le relative metodologie terapeutiche verranno scandagliate nei successivi due giorni di programma di Cardiac Rhythm Management, che includeranno anche un ampio spazio di partecipazione del pubblico. Sarà, infatti, possibile interagire con gli esperti attraverso le pagine Facebook e Twitter (@CRMNapoli, #CRMNapoli2014) in quello che rappresenta il primo evento interattivo di cardiologia.
Il convegno, che vanta i patrocini della Regione Campania, del Comune di Napoli, e del Senato della Repubblica è stato promosso dagli onorevoli Raffaele Calabrò e Stefano De Lillo, entrambi presenti oggi all’apertura dei lavori e ospiterà domani 17 maggio, alle ore 12, l’intervento del sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
Direzione scientifica e coordinamento: Stefano Nardi, Luigi Aregenziano
Ufficio stampa: Angela Marino
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