Recensione del romanzo “Siamo tutti figli unici” di Giacomo Casaula, delle svariate opportunità di espressione artistica.
“Siamo tutti figli unici” (Guida Editori) è il secondo romanzo di Giacomo Casaula, un artista versatile che non rifiuta nessuna delle svariate opportunità di espressione artistica infatti, nonostante l’ancora giovane età, ha già fatto esperienza come attore, cantante, poeta, autore e regista teatrale. La sua preparazione culturale (laurea triennale in lettere classiche e magistrale in filologia moderna) e la sua docenza in Storia del Teatro presso l’Accademia delle Arti Teatrali del Teatro Totò di Napoli, fanno in modo che il suo approfondimento nei vari ambiti siano costanti e sempre più costruttivi per il percorso da lui scelto, programmato ed intrapreso fin da giovanissimo.
Nella storia che racconta in quest’ultimo romanzo l’autore sottolinea come la famiglia rappresenti molto spesso l’unico porto sicuro nel quale poter trovare rifugio sempre e comunque, anche dopo tempeste più o meno burrascose, e spesso nate proprio nei suoi confini. Ed è particolarmente bello e rassicurante vedere che attualmente sia un giovane emergente a sottolineare l’importanza ed il rispetto di un valore come quello della famiglia in un’epoca come la nostra, quando nella quotidianità gli eventi che denunciano la sua scomparsa sono sempre più numerosi.
Senza anticipare troppo va detto che la trama potrebbe per tanti rappresentare un déjà vu; il lettore viene coinvolto nella vita di una famiglia dove, come spesso capita in tutte, la scelta di uno dei componenti provoca forti conseguenze emotive in tutti gli altri; la sensibilità ed il rispetto di ogni personaggio nei confronti dei propri stati d’animo e di quelli degli altri è esemplare sia come messaggio educativo che per la delicatezza con la quale l’autore conduce per mano il suo pubblico.