di Francesco Cava
Natale è alle porte, le persone si riversano per le strade con l’obiettivo di regalare qualcosa di speciale ai propri cari; così fa anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentis, mostrando ancora una volta la peculiarità con cui si è presentato al mondo, la propria vena controtendente, è l’unico, infatti, a non fare un regalo ai propri cari, bensì a se stesso e, paradossalmente, a coloro che hanno sempre disprezzato chi come lui è nato al di sotto “dell’equatore” italiano.
ADL ha lanciato sul mercato il “Panettone ufficiale del Calcio Napoli” con tanto di stemma e sciarpa ufficiale annessa; il web si è scatenato nei confronti del presidente che, attratto dai compensi derivanti dai diritti d’immagine del logo, ha “venduto” il proprio marchio, simbolo non solo di una squadra ma di una vera e propria cultura, al Nord Italia, essendo la casa produttrice di questo panettone la Balocco, che come è noto ha sede a Cuneo.
Doppia beffa per i meridionali che non solo vedono il proprio emblema su un prodotto tipicamente settentrionale, ma i ricavi della vendita della suddetta specialità andranno direttamente nelle casse del Nord, non vi sarà alcun “guadagno” per coloro che, attratti all’idea di comprare qualcosa del “Napoli” acquisteranno il prodotto della Balocco, i ricavi infatti, derivanti dall’iva e dalle altre imposte che sono intrinsecamente legate ad ogni prodotto acquistabile, finiranno dritti dritti nelle casse del Nord Italia, di coloro che non perdono occasione per insultare le nostre origini.
Tante anche le associazioni che si scagliano contro la scelta quantomeno ambigua del presidente, in particolare il Movimento di Insorgenza Civile che invita caldamente i propri “conterranei” a boicottare l’acquisto di questo panettone.
Tanto si potrà disquisire sul da farsi, sul comprare o meno questo panettone, la certezza sta nel fatto che, quest’anno, per il presidente il panettone avrà un sapore più dolce, per Napoli decisamente più amaro.