La centralità di Nicola Cosentino nella politica campana e italiana

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di Anna Copertino

Il 20 sera al foyer del Teatro Bellini si è tenuta la presentazione del libro inchiesta “Il Casalese – Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di Lavoro” edito dalla casa editrice Cento autori nella collana Fatti & Misfatti diretta da Nico Pirozzi.

 

Avvocati ancora protagonisti delle presentazioni del Casalese. A distanza di un anno dall’ultima presentazione del libro inchiesta su Nicola Cosentino gli avvocati della famiglia Cosentino, orami ospiti affezionati, non fanno mancare la loro presenza.
Si è tenuta  il 20 sera presso la sala del “Marotta&Cafiero Store“nel foyer del Teatro Bellini di Napoli la presentazione del libro inchiesta “Il Casalese – Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di Lavoro” edito dalla casa editrice Cento autori nella collana Fatti & Misfatti diretta da Nico Pirozzi.

Un libro che ha destato, all’atto della sua pubblicazione, notevole interesse da parte del pubblico e da parte dei familiari del protagonista: Nicola Cosentino, uomo di punta del partito di Berlusconi in Campania.
Infatti i familiari dell’ex sottosegretario all’Economia ed ex coordinatore del Pdl in Campania intentarono una causa penale e civile agli autori.
L’accusa? quella di aver leso l’immagine dell’azienda di famiglia. Si chiese il ritiro del volume dalle librerie, la distruzione del testo e un milione e 200mila euro di risarcimento danni. Poi la non candidatura, il carcere, la scarcerazione e la nascita di Forza Campania. Una costola di Forza Italia con la quale Nicola Cosentino chiede conto a Silvio Berlusconi delle sue scelte in Campania.

Uno strumento politico con il quale “Nick ’o mericano” ritorna sulla scena politica, e manda a dire che Forza Italia che senza di lui e senza i suoi non è in grado di vincere le prossime sfide elettorali. Come se non bastasse il gruppo Gal diretto da Verdini, amico di Cosentino, che conta 11 onorevoli e comprende transfughi da Forza Italia, Grande Sud, Lega ed Mpa, potrebbe garantire a Renzi una maggioranza più cospicua. Ci sarebbero, in pratica, 4-5 senatori disposti a dire sì alla fiducia.
Perché lo farebbero? Per capirlo occorre riavvolgere il nastro e tornare alla 8.40 del 19 febbraio. Quando, al tavolino all’aperto di un bar a pochi metri dalla sede di Forza Italia di piazza San Lorenzo in Lucina si incontrano Denis Verdini e Nicola Cosentino. Bisognerebbe scrivere un nuovo libro!

A più di due anni dalla pubblicazione del volume scritto da Massimiliano Amato, Arnaldo Capezzuto, Corrado Castiglione, Giuseppe Crimaldi, Antonio Di Costanzo, Luisa Maradei, Peppe Papa, Ciro Pellegrino, Enzo Senatore, con postfazione di Gianni Cerchia, la casa editrice Cento Autori torna ad accendere i riflettori su come “non è cambiato” il modo di fare politica in Italia e in Campania, in particolare. All’incontro-dibattito, oltre all’editore e agli autori del volume sono intervenute varie personalità del mondo della politica e della cultura, da Tonino Scala di Sel a Pina Tommasiello ex assessore della Giunta De Magistris, da Vincenzo Martongelli a Toni Vosa, all’avvocato Rosa Criscuolo, portavoce de “I Cosentiniani“.
Quest’ultima nelle scorse settimane con una nota apparsa su molti quotidiani casertani si era fatta notare citando un passo tratto dal libro “L’oracolo della giustizia. Il giudice dietro lo schermo” di Glauco Morabito per difendere “Nick ’o mericano”: “L’esposizione mediatica starebbe producendo un graduale slittamento della giurisdizione dalla dimensione di potere razionale-legale a quella di potere mitico-carismatico”.
Questa sera l’avvocato, che tra l’altro è una radicale, ha chiesto, nel suo intervento, come mai si parlasse solo di Nicola Cosentino, di Casal Di Principe e non di Sant’Antimo e non dei traditori, leggi Giggino Cesaro. Presenti tra gli altri anche gli avvocati di Giovanni Cosentino Mario de Bellis e Sergio Carlino angeli custodi degli autori del Casale, onnipresenti a conferenze e presentazioni.
Il Casalese, dov’eravamo rimasti? Questo il tema della serata dalla quale è scaturito un dibattito acceso che ha provato a spostare il tiro su altre vicende politico giudiziarie da Bassolino a Cesaro da parte dei numerosi difensori occorsi alla presentazione dell’ex sottosegretario.
La centralità di Cosentino, la sua attualità nelle vicende politiche campane e nazionali, fanno capire che nulla è cambiato rispetto ad un anno fa.
Come nel Monopoli siamo al punto di partenza ed anche la permanenza per 100 giorni in prigione non fermano l’uomo definito dalla magistratura socialmente pericoloso.

Napoli. 21 febbraio 2014