Quando si parla di arte e di cultura si notano sempre (o quasi sempre) i musei, le mostre, le opere artistiche della nostre amate città d’arte, in pochi riescono a vedere oltre, a notare ciò che in realtà ci circonda da sempre lungo le varie strade delle nostre metropoli e che ci offre una visione a 360° della vera Arte in modo del tutto gratuito, o magari in cambio di un banalissimo obolo … gli Artisti di Strada!
La vita di oggi? Tutti sull’attenti, tutti dediti a lavoro, casa e famiglia, il tam tam quotidiano non ci lascia spazi per concederci attimi di puro relax! C’è chi però, in questo immenso caos, cerca di ritagliarsi degli attimi tutti per sé, per dedicarsi alla cultura e per accrescere la propria sete del sapere, dimenticando però, mi duole dire, che l’Arte è anche sotto i nostri stessi occhi, lungo le vie che percorriamo ogni giorno … di chi sto parlando? Degli Artisti di Strada!
C’è chi li ammira, chi segretamente ne vorrebbe ripercorrere le orme, chi li considera poco più che perdigiorno e c’è chi li caccerebbe dalle strade, persone che vivono l’arte sulle strade del mondo, fra la gente, senza paura di essere giudicate dai passanti ma che anzi dalla gente cercano nuova linfa per nutrire la propria espressività. Come mai però l’artista di strada viene visto spesso e volentieri come un semplice menestrello o vagabondo? E, cosa non meno importante, perchè le persone che notano spettacoli di vera arte per strada girano la faccia non considerandoli più di tanto? Quella dell’arte su strada è una tradizione dal passato glorioso che ha formato autentiche star come Dario Fo o Philippe Petit, eppure, a differenza rispetto al resto d’Europa, le città italiane sembrano voler fare di tutto per tenere lontani questi spettacoli vissuti quasi sempre come un problema di ordine pubblico, rimane un problema di riconoscimento del valore dell’arte di strada sotto il profilo artistico, culturale, sociale ed economico da parte della pubblica amministrazione italiana… ma perché? Il limite più grande dell’umanità credo sia sempre lo stesso e per ogni settore, il non poter, ma soprattutto non voler, guardare oltre. Mi spiego meglio: l’artista di strada è il più delle volte “etichettato” come barbone,clochard ( e tra l’altro con un senso spregiativo, cosa che non dovrebbe essere fatto verso nessun uomo ), e in più vorrei sottolineare come la parola strada è una parola che solitamente può essere usata anche per denigrare… Strano no? In una società moderna, volta alla cultura, sentire ancora certe etichettature fa male, sempre e comunque. L’arte di strada è, credo, la rappresentazione di persone umili, di persone che hanno scelto certi valori, certi ideali e soprattutto che hanno scelto uno stile di vita. Sono Artisti che vanno rispettati. Per molti è la principale fonte di sostentamento, per altri è un escamotage per arrotondare, ma in tutti si vede il medesimo impegno, determinazione e passione. Tra l’altro, molti sono dei viaggiatori, pagano i propri spostamenti con i proventi dell’arte di strada. Spesso pensiamo a queste persone come a emarginati o a gente che vive uno stato di disagio, ma la realtà è che questa categoria è composta da talenti che hanno il più delle volte scelto di fare questa vita consapevolmente e spinti dalla necessità di mettere a nudo le proprie emozioni attraverso l’arte, come tutte le persone di spettacolo. Vivono e si esibiscono per strada appunto, ma una domanda che mi pongo e pongo a tutti, in qualità di persona che cerca di andare oltre i pregiudizi: vogliamo finalmente capire che strada non è solo uno stereotipo per ghettizzare ma invece è sinonimo di vera libertà? Si, proprio così, chi compie questa scelta lo fa consapevolmente, magari stanco dei canoni che la vita ci impone! Io li identifico come persone sagge, persone che vogliono assaporare il gusto della vera libertà, lontani anni luce dagli standard imposti, sono persone da ammirare non da ghettizzare! Chi si esibisce in strada non è uno scansafatiche, non è un artista minore, non è uno che si arrabatta, non è uno che tira a campare. È un artista, magari diverso da chi si esibisce nei teatri più prestigiosi, ma non meno valido, non meno bravo, comunque degno di calcare il palcoscenico più grande e popolare che ci sia: la strada. E magari strappare un applauso.