Assassinio di camorra a Pianura, si sospetta dei Tommaselli

Luca Megali è stato assassinato molto probabilmente per una operazione trasversale a finalità camorrista. Si sospetta che la mano sia stata armata dai Tommaselli di Pianura.

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Un assassinio pensato per colpire un affiliato di camorra?

Nella prima serata di ieri in via Vicinale Romano n. 11 a Pianura, nel proprio avviato salone è stato ammazzato un uomo di 28 anni con quattro colpi di pistola alla schiena, a distanza ravvicinata. La vittima è Luca Megali, titolare incensurato dell’esercizio, ma fratello di Antonio Megali, pregiudicato, che in base alle indagini giudiziarie e di polizia è ritenuto un criminale di stampo mafioso in rapporto con le famiglie camorriste in lotta per il il governo dei traffici illeciti di Pianura.

Luca Megali era nato in Molise e precisamente ad Isernia, dalla quale città si era trasferito in via Catone a Soccavo. In base alla ricostruzione della Polizia di Stato la morte di Luca Megali è stata per mano di un unico soggetto, molto probabilmente un sicario di camorra,  che appena dopo le 19:00 ha simulato una rapina con la celebre frase “fermi tutti, questa è una rapina!”; al che dopo estratta la pistole ha inseguito Luca Megali fin dietro il bancone della cassa, sparandogli i 4 proiettili fatali.

Luca Megali fratello di Antonio Megali.

In base alle indagini e allo sfondo di rimandi, alla selva di senso criminale da cui questa morte sembra essersi segregata si ipotizza che i mandanti siano i Tommaselli, una delle famiglie camorristiche più aggressive e interessata a ristabilire un nuovo ordine delle cose nell’area occidentale di Napoli.