Attentati in Libano e Kenia. Il terrorismo nel mentre sferrava gli attacchi di Parigi colpiva con la stessa crudeltà e schema altri paesi nel mondo. Corpi decapitati e attacchi suicida è in atto la 3° guerra mondiale. Il terrorismo sta colpendo con la stessa crudeltà il mondo.
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Attentati in Libano e Kenia, corpi decapitati e attacchi suicida
In Libano si tratta del primo attacco suicida nella zona sud di Beirut dal giugno del 2014. Sono 41 i morti e i feriti sono oltre 200. Ieri sera è arrivata la rivendicazione dello Stato islamico che parla di attentato contro “gli apostati sciiti”. Questo il bilancio del doppio attentato suicida avvenuto ieri sera a Burj al-Barajneh, nella zona meridionale di Beirut, roccaforte del movimento sciita libanese Hezbollah.
La televisione al Mayadeen ha riferito della presenza di un terzo attentatore che però non sarebbe riuscito ad azionare la sua cintura esplosiva ed è stato ucciso. Un quarto aspirante kamikaze, arrestato ha detto agli investigatori libanesi di essere stato reclutato dall’Isis e di essere arrivato in Libano, insieme ad altri tre attentatori, dalla Siria tre giorni fa
La strage è stata rivendicata dallo Stato islamico. In un suo comunicato l’organizzazione jihadista sunnita, scrive che “soldati del Califfato” hanno compiuto l’attentato a Beirut contro un “raggruppamento di sciiti” e “apostati”. Nel comunicato si afferma che il primo kamikaze era a bordo di una moto-bomba mentre il secondo era a piedi e ha azionato la cintura esplosiva che aveva indosso tra i soccorritori del primo attentato.
Kenia sotto attacco Jihadista nel campus universitario: Studenti decapitati
“I morti sono 70, i feriti 79, mentre sono oltre 500 gli studenti tratti in salvo, l’operazione è in corso». Difficile immaginare un tweet più agghicciante. Anche perchè lo stesso governo del Kenya teme che la strage jihadista avvenuta ieri, quando il campus studentesco di Garissa è stato attaccato dagli al Shabaab somali. abbia provocato “almeno 50 morti”.
Una furia assassina che non ha niente di umano
L’università è diventata luogo di sangue e dolore, i terroristi sono entrati sparando alla cieca. Centinaia gli studenti, soprattutto ragazze, rimasti in ostaggio, mentre i fanatici uccidevano senza pietà. “Abbiamo visto alcuni corpi decapitati quando siamo scappati” – ha riferito una studentesa scampata all’eccidio -. “È stato orribile, loro (gli al Shabaab) hanno assassinato brutalmente molte persone”. Un altro studente ha invece raccontato di avere visto diversi corpi sfigurati dagli assalitori. “Sono stato salvato dalle forze dell’ordine e ho visto molti cadaveri, alcuni senza la testa. Non riesco a capire come un essere umano possa compiere gesti simili”.
Il campus di Garissa ospitava 815 studenti e circa 60 insegnanti. Il rischio è che i tragici numeri dell’attacco anti-cristani, circa 50 ancora quelli in ostaggio, possano aumentare ancora.