Ambiente, avvistato a Ischia un rarissimo uccello tropicale

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L’avvistamento è avvenuto nell’ambito del monitoraggio ornitologico che l’area marina protetta Regno di Nettuno, che abbraccia le isole di Ischia e Procida, ha stipulato con l’associazione Ardea

Un esemplare di uccello marino mai osservato prima in Italia è stato fotografato in questi giorni nel mare di Ischia, a pochi metri da Punta Imperatore, sul versante sud-occidentale dell’isola. Si tratta di una sula piedirossi (Sula sula il nome scientifico), specie pantropicale molto rara nel Mediterraneo che prima dell’osservazione di questi giorni era stata avvistata appena 12 volte in Europa, di cui otto in Spagna, una in Portogallo, due in Francia e una nel Regno Unito.

L’avvistamento è avvenuto nell’ambito del monitoraggio ornitologico che l’area marina protetta Regno di Nettuno, che abbraccia le isole di Ischia e Procida, ha stipulato con l’associazione Ardea.

Durante l’uscita di monitoraggio, cui hanno preso parte l’ornitologo Marcello Giannotti, la biologa marina Laura Tamburello, il fotografo Michelangelo Ambrosino e il naturalista Davide Zeccolella, sono stati censiti anche 70 gabbiani corsi, specie particolarmente protetta tipica del Mediterraneo, alcuni dei quali presentavano anelli identificativi con codici che hanno permesso agli esperti di individuarne la provenienza.

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La presenza della sula piedirossi nel mare di Ischia sarebbe del tutto accidentale e, comunque, non direttamente riconducibile ai mutamenti climatici. L’identificazione della specie è stata confermata dal Ottavio Janni, membro della COI (Commissione Ornitologica Italiana), nata nel 1981 con lo scopo di omologare le specie rare ed accidentali.

“La presenza di una specie nuova è una notizia rilevante – sottolinea il direttore del Regno di Nettuno, Antonino Miccio – e conferma l’importanza di un monitoraggio costante sulla biodiversità del nostro mare, in grado di fornire elementi scientifici e, soprattutto, di raccontare al grande pubblico la straordinaria varietà degli organismi che popolano il golfo di Napoli, favorendone una sempre maggiore tutela”