Tutti i vincitori ai Bafta 2023, i premi del cinema britannico considerati tra i precursori degli Academy Awards.
Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale si rimette in gioco tra i favoriti per gli Oscar del 12 marzo avendo vinto come miglior film ai Bafta, i premi del cinema britannico considerati tra i precursori degli Academy Awards.
Il film di Edward Berger sulle trincee della prima guerra mondiale ha conquistato sette statuette, più di ogni altra produzione rivale, su un totale di 14 candidature: miglior film, miglior regista, miglior film non in inglese, sceneggiatura non originale, cinematografia, colonna sonora e effetti sonori.
Austin Butler di Elvis e Cate Blanchett di Tar sono emersi come i migliori attori del 2022 secondo la giuria dei premi della British Film and Television Academy annunciati in alla Royal Festival Hall nella serata condotta da Richard Grant.
Snobbato con l’eccezione di un premio minore per l’editing, Everything Everywhere All At Once, in controtendenza con i gusti dei giurati degli Academy Awards che in gennaio avevano regalato al film di Daniel Kwan e Daniel Scheinert (i Daniel) un record di undici candidature. I Daniel hanno vinto ieri il premio per la regia della Directors Guild of America mettendo il cappello almeno su quella statuetta: solo otto volte in 75 anni di storia della Dga il vincitore viene snobbato agli Academy Awards.
Niente di Nuovo arriva agli Oscar del 12 marzo con nove candidature, alla pari con Gli Spiriti dell’Isola che ai Bafta di nomination ne aveva dieci ma ha vinto in solo quattro categorie alla pari con Elvis. Il film del regista irlandese Martin McDonagh è stato premiato per gli attori non protagonisti (Kerry Condon e Barry Keoghan), per la sceneggiatura originale e per il miglior film britannico anche se, come ha tenuto a precisare il britannico-irlandese McDonagh dal palco, è un film molto Irish “anche se l’asinello è di Stoke on Kent, e dunque si qualifica”.
La vittoria della Condon come migliore attrice non protagonista per Gli Spiriti dell’Isola è andata per qualche secondo ‘lost in translation’: l’interprete dei Bafta non ha capito il nome che l’attore sordomuto Tony Kotsur aveva annunciato nella lingua dei segni e ha quindi riferito che la premiata era Carey Mulligan. Sia Kotsur che il traduttore sono corsi subito ai ripari e la statuetta è stata consegnata senza che la Mulligan, candidata per il docudramma She Said, avesse avuto il tempo di alzarsi dalla poltrona per salire sul palco.
Il premio per il miglior film di animazione è andato al Pinocchio di Guillermo Del Toro, quello per il miglior documentario a Navalny, con una coda polemica perche’ un collaboratore chiave del film sull’avvelenamento del grande rivale di Vladimir Putin, il giornalista bulgaro Christo Grezov, e’ stato disinvitato all’ultimo momento per motivi di sicurezza. Erano tornati a Bafta per la prima volta dopo due anni di assenza il principe William e la moglie Kate, lei elegantissima in un abito candido di Alexander McQueen forse riciclato da una precedente cerimonia e accessoriato con frugali orecchini di Zara.
Su input della Blanchett, ambasciatrice di buona volontà dell’Onu, molte star avevano appuntata sull’abito la spilletta blu della campagna #WithRefugees dell’Unhcr: “L’ho messa pensando alle vittime dei terremoti in Siria e Turchia”, ha detto Paul Mescal, candidato per Aftersun che è valso alla regista Charlotte Wells il premio per l’opera prima.