Sono 230 le famiglie che, come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, “sabato scorso hanno letto il proprio nome nell’avviso pubblicato sulla stampa da Invitalia, che insieme al commissario di governo Nastasi ha il compito di realizzare il Piano per Bagnoli illustrato mercoledì scorso da Renzi a Napoli. Nell’avviso i proprietari degli immobili interessati – da Coroglio a Bagnoli – hanno letto anche della loro convocazione in Prefettura per il 14 aprile per l’avvio del procedimento finalizzato all’opposizione del vincolo preordinato all’esproprio”.
Situazione che, come si vede sul sito internet del quotidiano, ha portato una reazione di rabbia mista a sgomento. “Io da qui non me ne vado, ho la testa dura”, dice un’anziana signora che a Coroglio c’è nata e ha vissuto sempre nella stessa casa. “Siamo rimasti sgomenti. In tanti avevamo sperato che con Renzi a Napoli finalmente le cose sarebbero cambiate, anche perché andava affermando che a Bagnoli ci sarebbe stata una riqualificazione delle residenze e che non sarebbe stato toccato niente; ora invece veniamo convocati in Prefettura per procedure di esproprio”. Aggiunge un altro dei residenti.
Tra le residenze interessate dall’esproprio, “eppure non incluse nell’area SIN (sito di interesse nazionale) da bonificare“, anche un commissariato di polizia, un circolo nautico e l’istituto alberghiero di Bagnoli. Intanto, “subito dopo l’incontro di giovedì in Prefettura, il comitato riunirà i cittadini dell’area per fare il punto della situazione”.
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