Sarebbe stata infettata dalla sorella, al rientro da un viaggio in Spagna, la bambina di 11 anni morta nell’ospedale Di Cristina di Palermo per i postumi di un’infezione da variante Delta da coronavirus. La famiglia non era vaccinata ed era risultata positiva.
Il particolare era stato rivelato dopo il ricovero dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che aveva parlato di “no vax“, anche per ribadire l’importanza della somministrazione del vaccino per attenuare gli effetti del virus soprattutto nei pazienti fragili.
La piccola soffriva di una malattia metabolica rara e, secondo i medici, la variante Delta Covid, che è fortemente contagiosa, sarebbe stata determinante nell’aggravare il quadro clinico della piccola che era già molto delicato. Migliorano invece le condizioni di salute del bambino di due mesi, anche lui positivo al Covid, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cervello di Palermo.
Sulla vicenda dell’undicenne è tornato il governatore Musumeci che si è detto “vicino, come padre e come presidente, alla famiglia della piccola, che vive il dolore più grande”.
“Ogni qualvolta il Covid spegne una vita – ha aggiunto – è una sconfitta per tutti. E non c’è consolazione, da parte nostra, nella consapevolezza di aver fatto tutto quanto nelle nostre possibilità per evitarlo. Solo il buon Dio potrà dare la forza necessaria ai genitori per andare avanti. Oggi è momento di silenzio e di dolore”.
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha sottolineato che “la pandemia continua a mietere vittime” e che “in questo momento difficile” si “stringe alla sofferenza dei familiari ai quali va il mio piu’ sentito cordoglio”.
Il parlamentare del Pd Davide Faraone ha invitato tutti a rispettare “il silenzio per questo lutto”, ma non a “restare zitti invece contro chi, ancora oggi, nega il Covid, liscia il pelo ai negazionisti e si scaglia contro i vaccini e il green pass”.
“Tutti i componenti della famiglia non erano vaccinati – ha scritto su Facebook – non so se fossero no vax, come riportano i quotidiani, so solo che non si può restare indifferente a questa tragedia, ancor di più quando da giorni i riflettori si sono accesi sulle manifestazioni no vax e no pass”.
La madre a Repubblica di Palermo: “Non siamo no-vax”
“Ha aspettato la fine della nostra quarantena per andarsene, ma non abbiamo nemmeno potuto accarezzarla. Ora però basta strumentalizzazioni sulla morte di nostra figlia: non siamo no vax”.
“Abbiamo perso tempo per capire meglio, dopo le notizie contraddittorie su AstraZeneca. Poi la bambina era stata male, come accadeva ciclicamente, e avevamo posticipato per assisterla. Ma ci stavamo organizzando per vaccinarci tutti. Le altre mie figlie più grandi, del resto, hanno sempre fatto i vaccini pediatrici consigliati. Lei non poteva a causa della sua patologia. Per un anno e mezzo siamo stati barricati a casa, per salvaguardarla”.