Barilla: no spot con famiglie omosessuali (FOTOGALLERY)

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Putiferio sui social network contro l’azienda scoppia campagna di boicottaggio

di Redazione

“Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri”. E’ questa dichiarazione rilasciata, ieri da Guido Barilla durante la trasmissione “La zanzara” di Radio24, che ha suscitato non poche polemiche.
Sui social network ed in particolare su twitter è scoppiata una campagna di boicottaggio contro l’azienda, l’hashtag boicottaggio è entrato tra i trend diventando subito internazionale nella versione inglese.
In tarda mattinata è arrivata una nota di scuse da parte di Guido Barilla: “Con riferimento alle dichiarazioni rese ieri alla Zanzara, mi scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche, o se hanno urtato la sensibilità di alcune persone. Nell’intervista volevo semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna all’interno della famiglia” nutro “il massimo rispetto per qualunque persona, senza distinzione alcuna, massimo rispetto per i gay i matrimoni gay e per la libertà di espressione di chiunque”. Conclude la nota aggiungendo: “Barilla nelle sue pubblicità rappresenta la famiglia perchè questa accoglie chiunque e da sempre si identifica con la nostra marca”.
Nel frattempo non mancano le reazioni indignate delle associazioni omosessuali. “Raccogliendo l’invito del proprietario della Barilla a non mangiare la sua pasta, rilanciamo con una campagna di boicottaggio di tutti i suoi prodotti. Nessuno ha mai chiesto alla Barilla di fare spot con le famiglie gay, è evidente che si è voluta lanciare una offensiva provocazione per far sapere che si è infastiditi dalla concreta presenza sociale, che è anche un segmento importante di consumatori”, lo dice in una nota Aurelio Mancuso, presidente dell’associazione omosessuale Equality Italia. Fabrizio Marrazzo, presidente di Gay Center, scrive: “Dopo le dichiarazioni di Guido Barilla ci chiediamo chi sceglierebbe se dovesse avere un testimonial tra Obama e Giovanardi. Il primo è a favore dei matrimoni gay, il secondo è un omofobo”. Dal mondo della politica è Alessandro Zan, deputato di Sel ed esponente del movimento gay, a rilanciare l’idea del non acquisto: “Aderisco al boicottaggio della Barilla e invito gli altri parlamentari, almeno quelli che non si dimettono, a fare altrettanto”.
Di parere contrario sono invece, il Moige (Movimento italiano genitori) e l’onorevole Pdl Eugenia Roccella. Paola Ferrari De Benedetti, portavoce dell’Osservatorio nazionale bullismo e doping, sottolinea che non ha senso indignarsi: “Ormai affermare che si crede solo nella famiglia sacrale, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, diventa addirittura una espressione, un esempio di omofobia”.

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Fonte: (Repubblica e web)