Finestre chiuse tutto il giorno per colpa della puzza. Succede in pieno centro a Napoli, dove una donna, incinta di due gemelli, è costretta a stare barricata in casa. La gravidanza a rischio non c’entra: la colpa è dello store di patatine fritte che ha aperto i battenti il 17 luglio proprio sotto casa sua.
Da allora la donna vive sepolta in casa. “Sto con le finestre chiuse tutto il giorno, ogni tre ore scendo giù al palazzo per respirare e poi ritorno a letto”. Con le finestre rigorosamente chiuse. Perché il locale di patatine fritte recentemente aperto “non ha la canna fumaria, e il presunto abbattitore di odori e rumori non funziona”. Per cui i miasmi del fritto “sfiatano direttamente in casa mia”.
La donna ha presentato un esposto al Comune di Napoli e all’Asl, una comunicazione scritta ai Nas, una comunicazione telefonica e di persona ai carabinieri e ai vigili urbani, nella speranza di poter risolvere la questione. Ma i proprietari della patatineria non ci stanno a passare per “aguzzini”. “Abbiamo tutte le carte in regola” spiega uno dei gestori. “Abbiamo consegnato all’Asl tutta la documentazione necessaria, e siamo sicuri di essere nella piena correttezza”. Come andrà a finire non si sa; ma se anche il problema dovesse essere risolto, come si spera, in tempi brevi, una cosa è certa: la donna in questione non vorrà più sentir parlare di patatine fritte per molto, molto tempo.
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