«Fanno diventar bello un brutto, arricchire un povero, ringiovanire un vecchio. Nel bel numero è la Bella ‘Mbriana, un vero augurio della casa. Qualche popolana, ritirandosi, la saluta: «Bona sera, bella ‘Mbriana!». E, così, se la propizia».
La bella ‘mbriana, nella credenza popolare napoletana, è lo spirito benefico della casa. Deve il proprio nome alla Meridiana, simbolo del sole e del calore domestico, e convive col munaciello, spirito bizzarro, a volte positivo, altre volte dispettoso. Di aspetto piacente, la ‘mbriana regna, controlla e consiglia gli abitanti. Nel corso dei secoli, e ancora oggi, è l’antagonista del munaciello. Viene invocata in tutte le situazioni difficili che compromettono la serenità familiare. In genere si tratta di uno spirito buono, ma mai offendere la bella ‘mbriana perché può addirittura provocare la morte di uno dei familiari. In passato, si metteva a tavola un posto in più per lei.
“Scetate Bella ‘Mbriana!”
Alla bella ‘mbriana piace l’ordine e la pulizia e per questo una casa trascurata la rende irascibile. Quando si decideva un trasloco, si cercava di parlarne fuori casa, in modo da non farle sapere nulla, per non attirarsi le sue ire. La bella mbriana, insieme al munaciello e alla janara, era l’argomento principe di racconti, nelle serate d’inverno quando si riunivano le donne davanti al braciere a discutere.
Secondo la tradizione popolare si manifesta in forma di geco o si fa vedere tra le tende mosse dal vento in una giornata di sole (se è corretta la derivazione del nome dal latino Meridiana, il nome stesso allude ad uno spirito diurno, che si intravede alla controra, ossia nel primo pomeriggio). Se si ristruttura l’appartamento si può offendere e si può essere colpiti per ripicca dalla morte di un caro. Un proverbio, al proposito, recita: “Casa accunciata morte apparicchiata”.
La tradizione della Bella ‘Mbriana è molto antica, però non è molto diffusa come quella del munaciello, soprattutto tra i giovani e le persone meno anziane. Molti infatti ignorano di questa credenza secolare, che è invece una tradizione diffusissima nelle arti per gli amanti della città partenopea, come il grande Pino Daniele, che ci ha scritto su anche un bellissimo pezzo intitolato proprio “Bella Mbriana”. Al giorno d’oggi la globalizzazione e la modernizzazione delle metropoli ha allontananto il mito della “bella ‘mbriana” dalle case. Gli anziani a tal proposito raccontano che ormai ella quasi non convive più con noi perché infastidita e impaurita dalla frenesia della vita moderna, all’interno di famiglie dove armonia e serenità sono ormai un lontano ricordo.
Chiara Esposito