“Reimpostare la propria vita oltre il carcere è la chiave di svolta per tanti ragazzi ma il problema rimane il tessuto sociale che trovano dopo aver scontato la pena”. Così Flora Beneduce, consigliere regionale, a margine del convegno organizzato dalla dott.ssa Tocco, Garante dei Detenuti, sul tema dell’universo minorile: ‘nuova criminalità, strumenti di contrasto, speranze di recupero’.
“Nessuno di noi può assicurare che se avessero un’alternativa molti ragazzi farebbero la stessa vita per poi finire in carcere – commenta la Beneduce – ma sicuramente in presenza di condizioni favorevoli avrebbero la possibilità di scegliere di non delinquere”.
Beneduce: “Formazione e conoscenza aiutare ad affrontare il reinserimento sociale e lavorativo”
“Il problema non è soltanto il carcere ma è soprattutto fuori dal carcere, di fronte ad uno stato sociale che si va sempre più riducendo creare opportunità diventa molto più difficile – aggiunge la Beneduce – per questo bisogna puntare su altri fattori di recupero quali la rapidità dei procedimenti penali e la prevenzione delle recidive”. “I minori detenuti hanno bisogno della massima attenzione possibile perché al pari di tutti gli adolescenti rappresentano il futuro delle comunità – continua la consigliera Beneduce – sono fermamente convinta che un aiuto concreto nel processo di inserimento può venire dal campo della tecnologia”. “Acquisire competenze digitali è un’opportunità che bisogna garantire all’interno delle carceri minorili a tutti i ragazzi perchè la conoscenza e la capacità di scoprire realtà stimolanti possono aiutare ad affrontare il reinserimento sociale e lavorativo. L’idea da perseguire è una cooperazione pubblico-privato per il recupero di zone a forte rischio criminalità – conclude Flora Beneduce – con interventi mirati al rafforzamento della rete delle attività produttive e associazionistiche”.