Un Rafa Benitez sicuramente più loquace quello visto in conferenza stampa a Castel Volturno, che dopo aver smaltito la rabbia di Torino ed aver parlato alla sua squadra, difende se stesso e la sua squadra: “Quando parlo della squadra parlo anche di me, nel 2015 ne abbiamo vinte 10 su 13, mica male”. Stoccata per Mauro: “Con i tifosi della Juve parlo di golf, di calcio preferisco parlare con altri”.
Mea culpa?
Corregge il tiro Benitez, che negli spogliatoi dell’Olimpico aveva lasciato intendere che la sua rabbia fosse verso la propria squadra: “Ero arrabbiato perché abbiamo perso ed io voglio vincere sempre. Con la stampa devo parlare perché sono obbligato, ma prima mi interessa parlare con la squadra. Quando parlo della squadra parlo anche di me, quindi tutti sbagliamo, me compreso. Se subiamo un gol su calcio d’angolo, la colpa è anche mia che non ho lavorato bene in allenamento”.
“Vincere costa”
Una frase di Rafa è sibillina: “Vincere comporta anche un costo e noi siamo ancora in fase di crescita”. Un’affermazione questa che si presta a varie interpretazioni: dichiarazione di resa al dio denaro o volontà di legarsi alle prospettive future del club? Non lo sappiamo e con ogni probabilità non ne avremo la certezza per molto tempo. Quel che è certo è il cammino del Napoli “abbiamo vinto 10 partite su 13 nel 2015, è un male?”, rammenta il tecnico spagnolo, che affronterà la Lazio senza gli affaticati Maggio e Gargano: “Sappiamo che la Lazio sta facendo molto bene”, ha concluso Rafè, “è una squadra che ha rapidità e qualità e lavora con intensità nel reparto difensivo. Loro sono dinamici a centrocampo e sanno verticalizzare, ma al di la del discorso tattico, la chiave è la testa”.