di Anna Copertino
Al Teatro Augusteo prendono corpo i personaggi del libro cult di Pino Imperatore, “Benvenuti in Casa Esposito”.
Un successo annunciato, che ha rapito, incantato e fatto divertirete tantissimo gli spettatori che hanno fatto il Sold Out anche nella seconda giornata della commedia.
La commedia nata da un’operazione divertente ma profonda che punta, a smitizzare la criminalità organizzata.
Con Paolo Caiazzo e l’amatissimo Alessandro Siani, la storia “Benvenuti in casa Esposito” è così diventato spettacolo teatrale.
Vedere Tonino/Paolo Caiazzo e Patrizia/Loredana Simioli, animarsi, prendere corpo così come il teschio del Capitano, grazie all’interpretazione di Mimmo Esposito, sentire la voce dell’iguana Sansone, e la magistrale interpretazione di Assunta/Nunzia Schiano, significa rincontrare dei vecchi amici che non si vedevano da tempo.
La scenografia è spettacolare, mobile, trasformista, pannelli che ruotano, scrigni che nascondono l’iguana, e tavoli che si trasformano in divani….si passa dalla casa della Famiglia Esposito, alla casa del Boss Tarramoto/Gennaro Silvestro con alle pareti quadri d’autore… da Modigliani, a Monet, a Van Gogh.
Lo sfondo del palco diventa all’occorrenza un telo dove vengono proiettate scene di esterni , che mostrano Oreste Il macellaio/Nello Iorio, ma diventano interni come nella significativa scena con il Capitano, ricreando una parte dell’ossario delle Fontanelle.
È questa la scena dove il Capitano prende corpo, rendendosi finalmente visibile agli occhi di Tonino.
Vedere Tina/Federica Altamura, che racconta la sua sofferenza ad avere un padre camorrista è toccante ed ironico insieme.
Scrivere della figura di Gaetano/Salvatore Misticone che battibecca con la moglie significherebbe dover raccontare di grandi risate anche nella drammaticità degli argomenti.
Sentire la madre di Tonino, Manuela/Maria Rosaria Virgili raccontare del compianto marito, di come l’abbia conosciuto è scoperto poi Boss tocca l’animo.
Tonino/ Paolo, nel secondo atto vive il suo momento da ” vero Boss” come il Padrino, capace di prendere iniziative, di creare leggi camorriste come il “pizzo a metro” o rispedire i rifiuti che avvelenano la nostra città al nord.
È solo un momento, Tonino resta il sempliciotto che conosciamo, di boss non ha nulla.
La Famiglia Esposito anche a Teatro ti prende e ti accompagna per quelle verità che fanno la nostra città. Ma, anche tante altre città, che come Napoli vivono delle realtà criminali.
I personaggi sono “i tanti ed i nessuno” che la abitano… Sono vittime e carnefici insieme… Sono veri … Sono frutto di uno scrittore, Pino Imperatore che vive la propria città, le problematiche, i dolori e le sofferenze, i morti innocenti, e la poesia ed il cuore che, nel bene e nel male, sono la forza di questa città.
10 febbraio 2014
foto a cura di Vincenzo Noletto
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