Beppe Fiorello interpreterà Mancini nella nella prefazione al libro docufiction di Rai Uno «Io non mi arrendo» in onda il 15 e 16 febbraio.
La fiction è anticipata dalla pubblicazione del volume «Io morto per dovere», edito da Chiarelettere e scritto da Nello Trocchia, Luca Ferrari e Monika Mancini, moglie del poliziotto ucciso dai veleni delle ecomafie.
La prefazione del libro è a cura di Beppe Fiorello.
Roberto Mancini ben vent’anni fa alla Criminalpol già denunciava la rete di connivenze che c’è dietro il disastro ambientale della cosiddetta Terra dei fuochi e delle discariche romane. Morì il 30 aprile 2014, ucciso da un cancro, “vittima del dovere” per il ministero dell’Interno.
Oggi ne ricostruiscono la storia, aiutandosi con la moglie e la figlia Alessia, due giornalisti d’inchiesta, Luca Ferrari e Nello Trocchia.
Nella prefazione di “Io morto per dovere” Beppe Fiorello scrive: “Quando per la prima volta mi hanno raccontato la storia di Roberto Mancini, d’istinto ho provato rabbia e commozione nello stesso momento… È impossibile non indignarsi di fronte alla mancanza di dedizione e vocazione alla giustizia da parte di certi organi dello Stato che avrebbero dovuto sostenere Roberto sin da subito nel suo lavoro, collaborando a una indagine che avrebbe potuto – fin da allora – smascherare un piano scellerato, criminale e irresponsabile. Invece lo hanno lasciato solo.”
E prosegue: “La vicenda della «Terra dei fuochi» e delle sue vittime morte di cancro a causa dell’inquinamento dei terreni e delle falde acquifere oggi la conosciamo tutti. Ed è altrettanto impossibile non pensare che, se il lavoro di Roberto fosse stato sostenuto fin da subito come meritava e come era giusto, forse avremmo evitato un disastro e oggi vivremmo in un paese migliore, più pulito e più civile.”
“Io morto per dovere” racconta la vita di Mancini e la sua lotta al cancro, ma allo stesso tempo racconta le complicità tra politica e criminalità, il silenzio delle istituzioni di fronte alla Terra dei Fuochi.
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